Anche in Campania i Sindacati esprimono una forte preoccupazione per la  situazione delle case di riposo per gli anziani che, in questo momento di emergenza Coronavirus, sono particolarmente a rischio.

Al fine di ottenere un aumento dei controlli e un potenziamento dei servizi, nei giorni scorsi Cgil, Cisl, Uil e Spi, Fnp. Uilp locali hanno inviato una nota unitaria al Prefetto di Caserta  Raffaele Ruberto e al Direttore Generale dell’Asl Caserta Ferdinando Russo. Si legge nella nota:

“Chiediamo che vengano messi in sicurezza i ricoverati, le loro famiglie e tutto il personale che vi opera all’interno secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità per la prevenzione e il controllo dell’infezione da Sars-Cov-2 in strutture residenziali sociosanitarie – sottolineano nella missiva i sindacati – La direttiva dell’Iss aggiornata al 16 marzo è chiara: bisogna dotare gli operatori socio-sanitari dei dispositivi di protezione individuale, disporre il divieto di accedere alla struttura da parte dei familiari e conoscenti, mettere in atto un sistema per effettuare lo screening di chiunque entri, dare disposizioni agli operatori affinché prestino attenzione al proprio stato di salute, monitorare con attenzione l’insorgenza di febbre, segni e sintomi di infezione respiratoria acuta o di insufficienza respiratoria nei residenti nella struttura”. “Diventa, altresì, importante un’azione di supporto psicologico che possa fronteggiare la condizione di isolamento, coinvolgendo medici di base e specialisti nel raccogliere le prime istanze di necessità – continuano – In tale contesto, sarebbe molto utile l’attivazione di servizi di chiamata online e videochiamate per permettere agli anziani di vedere i propri familiari. Le stesse misure di prevenzione che sollecitiamo nell’ambito delle case di riposo devono valere nell’ambito di tutte le strutture socio-sanitarie e nell’assistenza domiciliare”. “I servizi agli anziani devono far parte a tutti gli effetti del sistema sociosanitario regionale, mentre l’attuale drammatica emergenza conferma ancora una volta di più le lacune nei controlli sulle case di riposo, pubbliche e private, e il forte indebolimento dei servizi domiciliari – precisano i sindacati – Da qui la richiesta di un piano che punti da subito a rafforzare e potenziare i servizi territoriali con personale e risorse aggiuntive, come è stato fatto in sanità, dando finalmente concretezza agli obiettivi della riforma sanitaria, per il rafforzamento dei distretti sociosanitari e del loro ruolo sul territorio”