“Per la prima volta – dichiara Silvano Miniati, segretario generale della Uil Pensionati – i pensionati residenti all’estero riceveranno un aumento della stessa entità e in base ai medesimi requisiti dei pensionati residenti in Italia. È un risultato importante, ottenuto anche grazie all’impegno dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil e al loro coinvolgimento nella trattativa con il Governo.
Un risultato che dimostra – prosegue Miniati – che i problemi dei pensionati all’estero non si risolvono quando si affrontano separatamente, ma solo quando si affrontano insieme a quelli di tutti i pensionati italiani. Dal prossimo ottobre anche i pensionati residenti all’estero, dunque, cominceranno a ricevere l’aumento delle pensioni previsto dalla legge 127 del 3 agosto 2007, come prima attuazione dell’accordo del 23 luglio tra Governo e sindacati su previdenza, lavoro e competitività. A ricevere l’aumento già dal prossimo ottobre – prosegue Miniati – saranno oltre 130mila pensionati residenti all’estero (130.800, per la precisione) ai quali l’Inps ha già inviato una apposita comunicazione. Ad altri 14mila pensionati circa, invece, l’Inps chiederà una verifica della situazione reddituale prima di predisporre il pagamento.
Gli aumenti, infatti, sono condizionati a precisi requisiti di età e di reddito e il loro importo varia a seconda degli anni di contribuzione e della categoria di lavoro di appartenenza (dipendente o autonomo). Anche in questa occasione, l’assistenza dei patronati può quindi essere molto utile per capire bene chi ha diritto all’aumento e quali sono le pratiche necessarie per riceverlo. I pensionati beneficiari dell’aumento all’estero sono in maggioranza residenti in America latina e soprattutto in Argentina e questo proprio in considerazione dei requisiti di età e di reddito richiesti. A beneficiare dell’aumento infatti sarà – continua ancora Miniati – un numero rilevante dei pensionati residenti all’estero più anziani e in maggiori condizioni di bisogno. In questo modo, si offre anche un giusto riconoscimento a quanti sono stati costretti a lasciare l’Italia nei decenni passati per sfuggire alla miseria e alla disoccupazione.
La Uilp (che associa circa 25mila pensionati residenti all’estero) esprime dunque soddisfazione per l’approvazione della legge 127 e, per quanto riguarda specificamente i pensionati residenti all’estero, vigilerà affinché l’Inps operi nel modo migliore per completare rapidamente le ricostituzioni reddituali dell’ultima campagna Red ed evitare la creazione di eventuali indebiti. Siamo consapevoli – conclude il segretario generale della Uilp – che restano aperte ancora molte questioni, a partire dalla rivalutazione di tutte le pensioni, sia pure con la necessaria gradualità, con particolare attenzione alla specifica condizione dei pensionati con meno di 64 anni e di quelli con pensioni di importo compreso tra i 700 e 1.200 euro mensili. Nella prossima stagione di confronto con il Governo, la Uilp continuerà a tenere insieme le ragioni, i bisogni e gli interessi dei pensionati residenti in Italia e dei pensionati residenti all’estero”.