Basilicata: da bonus a malus acqua. L’auspicio è che l’acqua che ci stanno togliendo non sia pagata a caro prezzo dai 140mila lucani coinvolti nella crisi idrica. Una emergenza scatenata in buona parte dalla superficialità di chi governa questa Regione non può ricadere economicamente sulle spalle dei cittadini e degli operatori sociali o commerciali”. Lo dice Carmine Vaccaro, segretario della Uil pensionati di Basilicata, analizzando le ricadute economiche e sociali di una grave situazione di difficoltà che sta attanagliando 29 centri della Basilicata.

“Se quotidianamente – dice il segretario della Uilp – famiglie, anziani soli, case di cura o riposo, esercenti di bar o ristoranti, barbieri e parrucchieri, chi si occupa delle pulizie nelle aziende, sono costretti a fare i conti con le restrizioni che hanno rivoluzionato le nostre vite, non sarebbe giusto che tutte queste persone ‘paghino’ di tasca propria questi gravi disservizi. Se si tratta di un servizio che non c’è, non vedo perché i cittadini debbano pagarlo. Se non si vogliono dare ristori, per lo meno si azzerino le bollette dell’acqua per questi mesi di criticità”.

“Il presidente Bardi – dichiara il segretario Vaccaro – era stato avvertito dall’Ufficio dighe nel 2019, bisognava ridurre la portata della diga. Ma in 5 anni non ha fatto nulla per mettere al sicuro i suoi cittadini. Invece di mettere a norma l’invaso del Camastra, per assicurarsi di essere rieletto ha utilizzato acqua e gas a fini propagandistici, dispensando bonus elettorali ai cittadini. Ora al posto del bonus ci ritroviamo un malus per volere di un presidente attaccato alla poltrona. Pur di non lasciarla il governatore Bardi ha illuso i lucani. Costretti a vivere con sole 10 ore di acqua al giorno”.

Basilicata: la crisi idrica non devono pagarla i cittadini

“Si provi a immaginare i disagi vissuti dalle persone sole, dagli anziani con la pensione minima (che ora il Governo Meloni vuole limare ancor più). Per paura di restare senz’acqua e di avere necessità di usarla di notte per andare in bagno, spesso si è costretti a caricare taniche e bacinelle, sprecandone di più inconsapevolmente. Ci sono casi di persone molto avanti con l’età che dimenticano il rubinetto aperto perché non uscendo acqua, credono sia chiuso. Invece la mattina si trovano allagato l’appartamento. Penso alle famiglie monoreddito che fanno le lavatrici di giorno mentre prima per risparmiare si facevano la notte, avranno bollette dell’elettricità più salate. Penso alle case di riposo dove il carico di lavoro si è moltiplicato, lì dove non è stato possibile installare una cisterna.

Le persone malate, allettate hanno bisogno di essere pulite spesso e non lo si può fare con le taniche. Penso ai ristoratori sui quali pesa il calo della clientela e i disagi legati al lavaggio dei cibi, delle stoviglie e degli ambienti. Il presidente Bardi e l’amministratore unico di Aql Andretta rispondano di questo disastro. Stop alle bollette almeno per le famiglie con redditi bassi, per gli anziani, le case di riposo e le attività commerciali. Questa crisi – conclude Vaccaro della Uilp Basilicata– non devono pagarla i cittadini ma chi ha gestito male una risorsa vitale come l’acqua”.