Spi, Fnp, Uilp Piacenza mantengono alta l’attenzione sulle strutture residenziali sociosanitarie per anziani della provincia. “Non abbiamo avuto fino ad oggi alcun riscontro del recepimento del nostro grido di allarme che abbiamo espresso nella lettera inviata alcuni giorni fa ai vertici di queste strutture (CRA-RSA-ASP), dove nei mesi scorsi si è notato un numero altissimo di decessi di pensionati.” Dichiarano i Sindacati dei pensionati in una nota unitaria di sabato 7 novembre. “Vogliamo che ora si eviti assolutamente la stessa tragica situazione, coinvolgendo i sindaci dei comuni in cui si trovano le case di riposo, con l’obiettivo di fare emergere le difficoltà, e sollecitando l’iniziativa dell’Azienda sanitaria locale.”

Per quanto riguarda l’Asl, i Sindacati dei pensionati piacentini giudicano positivamente il piano che prevede, per i prossimi anni, notevoli investimenti nelle strutture sanitarie piacentine. “Condividiamo la soddisfazione espressa dal direttore generale dell’Asl per la programmazione di questi interventi, ma invitiamo tutti, quando si tratta di salute pubblica, a mantenere una visione di insieme: bene quindi per quanto ci si propone di fare, senza però dimenticare i diversi servizi sanitari presenti o mancanti sul territorio, per i quali non possiamo non manifestare forti preoccupazioni”.

Spi, Fnp, Uilp chiedono inoltre: “Maggior sostegno alla medicina territoriale: potenziando visite, cure, assistenza anche nelle case della salute; questo eviterebbe un ricorso eccessivo di utenti al pronto soccorso di Piacenza. Riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto dalle Usca, che si dovrebbe valutare se aumentate di numero. Abbreviazione dei tempi per esami, visite, interventi chirurgici ambulatoriali o di breve degenza ospedaliera; oggi purtroppo gli utenti, soprattutto anziani, se hanno bisogno di una visita specialistica, o di un qualsiasi esame, si devono troppo spesso rivolgere a servizi privati a pagamento, oppure accettare di aspettare mesi con conseguenze peggiorative per lo stato di salute. Spi, Fnp, Uilp suggeriscono che l’ASL proponga ai propri medici di farsi carico di queste visite e esami ulteriori, in modo di permettere alle persone meno giovani di potersi curare.”