Buongiorno a tutte e a tutti.
Per stare nei tempi, sarò necessariamente schematica.
Parlerò brevemente delle nostre attività e più approfonditamente di alcuni temi e proposte di lavoro comune.
Come donne della Uil Pensionati negli ultimi anni ci siamo impegnate a portare un’ottica di genere nelle nostre piattaforme rivendicative, nella contrattazione territoriale con Regioni e Comuni, nei protocolli siglati con le istituzioni locali, nelle leggi regionali sull’invecchiamento attivo elaborate con il coinvolgimento dei sindacati dei pensionati. Nelle tante attività di formazione per i nostri quadri. Nelle tante iniziative e seminari informativi, ad esempio su prevenzione, salute e stili di vita, rivolti alle nostre iscritte e iscritti, organizzati anche per contrastare la solitudine delle persone anziane, diffusa soprattutto tra le donne.
I Coordinamenti regionali Pari opportunità Uilp si sono concentrati su medicina di genere, tutela della salute con attenzione alle specificità di uomini e donne, prevenzione, screening, non autosufficienza, lettura di genere dei bilanci comunali.
(Avete trovato alcuni esempi delle nostre attività tra i materiali distribuiti.)
A livello nazionale, ci siamo concentrate sulle ricadute per le donne anziane delle misure approvate, annunciate o in via di definizione per quanto riguarda previdenza, povertà, Isee, non autosufficienza e revisione delle prestazioni assistenziali.
Mi sembra che il Coordinamento nazionale Pari Opportunità Uil abbia adottato lo stesso metodo: portare la specificità di genere nelle rivendicazioni generali della Confederazione.
Credo che sia un approccio fondamentale, perché portare una ottica di genere nelle rivendicazioni generali della Confederazione e delle categorie non vuol dire fare un approfondimento teorico, pure utile, ma vuol dire elaborare politiche sindacali, piattaforme, contratti e vertenze che rispondono ai bisogni delle nostre iscritte e dei nostri iscritti, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati. Vuol dire, dunque, incidere direttamente sulla condizione delle donne che rappresentiamo.
Ora arrivo ai temi che come donne della Uilp pensiamo potrebbero essere alla base di progetti condivisi con le donne della Uil, delle categorie e del livello confederale, e con tutto il Coordinamento pari opportunità della Uil. A nostro parere sono temi trasversali, che hanno spesso al centro il lavoro delle donne, che hanno rilevanza politica per tutta l’organizzazione e che riguardano anche il futuro modello di società del nostro Paese.
Primo. Lavorare insieme sul tema della non autosufficienza, che interessa e interesserà sempre più persone e sempre più famiglie. Ha una sua specificità di genere: sono donne la maggioranza delle persone non autosufficienti anziane; sono donne la grande maggioranza dei care giver familiari e degli assistenti familiari retribuiti. Ha ricadute sull’occupazione femminile, sulla contrattazione, sulle politiche del lavoro, previdenziali, fisali, sanitarie e sociali. Dunque su molteplici aspetti della vita delle persone e dell’attività sindacale.
Secondo tema, già emerso nell’ultima riunione del Coordinamento nazionale Uil e già al centro della nostra azione come Uilp: lavorare insieme sulla medicina di genere e sulla tutela della salute. La salute si tutela davvero solo se si considera ogni aspetto e ogni fase dell’esistenza, dalle condizioni di lavoro all’ambiente di vita, dall’infanzia alla vecchiaia. E se si tiene conto che gli esseri umani sono uomini e donne. Anche la tutela della salute si intreccia con tanti aspetti dell’attività sindacale, dalla contrattazione di primo e secondo livello alla contrattazione territoriale, alle politiche socio sanitarie.
Terzo: contrastare insieme il gap retributivo e il gap pensionistico, perché, come si sa, a retribuzioni più basse delle donne corrispondono future pensioni più basse. C’è un grave problema di povertà tra le donne anziane, soprattutto le più anziane e quelle che vivono sole. E lo stesso potrebbe accadere alle pensionate di domani. Il tema intreccia tanti aspetti che riguardano sia le categorie, sia il livello confederale. Sarebbe giusto affrontarlo insieme in modo trasversale.
Quarto: progetti comuni per il contrasto alla violenza di genere e alla trasmissione di stereotipi sessisti. Agire nei confronti delle istituzioni, della politica, dei media, della pubblicità, del sistema educativo, senza dimenticare il ruolo delle donne nella trasmissione dei valori, ma anche degli stereotipi, all’interno delle famiglie come madri e come nonne. Si potrebbe anche riflettere insieme se e come il fenomeno migratorio può avere un impatto su questo tema.
Quinto: rafforzare scambi, conoscenze e solidarietà tra le donne della Uil delle diverse generazioni. I temi possono essere tanti e diversi. Fare rete nella Uil vuol dire anche rafforzare la rete delle donne, la consapevolezza che abbiamo finalità comuni.
Collegato a questo c’è un altro aspetto: lavorare insieme per combattere i pregiudizi contro la popolazione anziana. È in atto un tentativo di creare fratture tra le generazioni e di mettere i giovani contro gli anziani. In parte sta riuscendo. Ogni giorno anziane e anziani sono rappresentati come privilegiati, percettori di pensioni rubate alla collettività. Dobbiamo riflettere e reagire. Ci riguarda tutte e tutti. Se questi pregiudizi si radicheranno, se nuove leggi saranno approvate, sarà poi difficile tornare indietro e tutti ne saremo danneggiati. La Uil è un sindacato confederale, che crede nella solidarietà, nella difesa degli interessi di tutti quelli che rappresenta, di ogni età e genere, e nel valore di mobilitarsi tutte e tutti insieme. Ci impegniamo per assicurare una esistenza dignitosa ai pensionati di oggi e a quelli di domani. Non è certo con i tagli alle pensioni in essere che si assicureranno buone pensioni ai pensionati futuri. Serve una crescita della buona occupazione e della ricchezza del Paese, che sia poi equamente distribuita. Non si acquisiscono nuovi diritti togliendoli ad altri. In genere, il risultato è la riduzione dei diritti per tutti. C’è un preciso disegno di ridimensionare al ribasso le prestazioni previdenziali, le prestazioni assistenziali e il sistema sanitario nazionale e pubblico. E si alimenta l’insofferenza contro la popolazione anziana per attuarlo. Se non riusciremo a bloccare questo progetto di revisione del nostro welfare, le più colpite saranno le donne. Non solo quelle che sono anziane oggi, ma anche e soprattutto quelle che saranno anziane domani.
Ultima proposta: lavorare insieme per contrastare pregiudizi e stereotipi nei confronti dei rifugiati, dei lavoratori migranti, dei nuovi italiani. C’è un brutto clima in Italia e in Europa. Si diffondono, anche tra tanti nostri iscritti, paura, incomprensione, intolleranza. Si diffondono razzismi, ma anche integralismi, spesso con risvolti religiosi. Le donne, più capaci di tessere relazioni, possono costruire ponti. Nella Uil ci sono tante donne che sono venute da altre nazioni, con le loro esperienze e i loro vissuti. Insieme a loro e a tutte le donne della Uil potremmo realizzare progetti condivisi su questa tematica fondamentale per il futuro della nostra società e della nostra democrazia.
Roma 12 maggio 2016