“Code all’esterno degli uffici postali: fino a quando si continuerà ad abusare della pazienza dei cittadini”. Scrivono la Uilp e la Uil Poste Bolzano in una nota unitaria emanata giovedì 21 gennaio.
“Il Covid non c’entra -continuano i Sindacati- non è la causa, la pandemia viene piuttosto utilizzata come scusante per il mancato avvio delle sostituzioni dei colleghi andati in pensione caldo soffocante d’estate, il freddo, la neve e la pioggia d’inverno, lunghe code, cittadini arrabbiati, episodi di intolleranza ed atteggiamenti aggressivi verso gli operatori postali, anziani fuori al gelo, questa è la situazione che si presenta purtroppo all’esterno degli uffici postali in città. Una situazione che colpisce oltretutto maggiormente gli anziani, in difficoltà ad utilizzare i canali digitali di Poste e quindi costretti a recarsi di persona negli uffici postali.
In questo freddo e nevoso inverno vedere file di anziani intirizziti in coda per ore è uno spettacolo poco decoroso che contrasta con le indicazioni rivolte proprio agli anziani di prendersi cura della propria salute”. La Uilp e la Uil Poste si interrogano su quali siano “le ragioni del permanere della chiusura di ben tre succursali in città fin dal primo lockdown e mai riaperte? Forse il timore di diffondere il contagio? In tal caso il ridotto numero di uffici aperti ottiene proprio l’effetto opposto, concentrazione di clientela in quelle residue, con pericolosi assembramenti che, questi sì, possono favorire la diffusione del contagio”.
Per il Sindacato, le ragioni delle lunghe code potrebbero essere altre “come ad esempio la scarsità di personale e un numero di sportelli largamente insufficiente. Una condizione ormai cronica in Poste Italiane. Che quindi si intenda speculare sull’emergenza Covid per il permanere di precarie condizioni organizzative interne a danno della popolazione non è un comportamento accettabile né etico!”
”Si intervenga con urgenza -concludono i Sindacati- per riaprire tutti gli uffici e coprire tutti gli sportelli disponibili, questo è il vero contributo che Poste deve dare per attenuare gli effetti della pandemia.”