Lo scorso 9 aprile, il Consiglio regionale pugliese ha approvato all’unanimità la proposta di legge di iniziativa popolare “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute”, presentata unitariamente dalle categorie dei pensionati Spi-Cgil, Cisl-Fnp e Uilp-Uil, dalle OO.SS. Confederali Cgil, Cisl e Uil e dalle associazioni Auser, Anteas ed Ada.

Proposta che ha ottenuto il consenso di circa 31.000 cittadine e cittadini pugliesi che con la loro firma, ne hanno appoggiato e sostenuto gli obiettivi ed i contenuti. Il massiccio coinvolgimento dell’intera popolazione pugliese: persone anziane, giovani, nuclei familiari, ma anche, istituzioni locali ed enti del Terzo Settore, ha permesso la sensibilizzare dell’opinione pubblica sul tema dell’invecchiamento che non deve essere considerato esclusivamente come condizione di fragilità e di non autosufficienza, come una fase passiva dell’esistenza caratterizzata da bisogni di assistenza e marginalità sociale, ma al contrario, l’anziano diventa in questa prospettiva una risorsa protagonista della vita sociale.

L’esigenza di presentare alla Regione Puglia, una proposta di legge di iniziativa popolare sui temi della promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute, nasce da un’attenta lettura dei cambiamenti demografici, e non solo, che hanno inciso sulla popolazione pugliese ed in particolare sulla fascia di persone dai 65 anni in su, si pensi, infatti, che la popolazione anziana della Regione Puglia al primo gennaio 2018 era pari al 21.7%, con un indice di vecchiaia di 162,5 anziani ogni 100 giovani.

Il testo normativo è stato costruito attraverso un percorso di progettazione partecipata e si compone di 11 articoli; esso pone al centro la condizione degli anziani ultra 65enni ed attribuisce loro un ruolo attivo, identificandoli come una risorsa per la società su cui occorre porre le basi per la costruzione di politiche che garantiscano loro inclusione sociale a tutti i livelli, superando così ,“la visione assistenzialistica e sanitario-centrica che caratterizza l’attuale sistema di intervento” e soprattutto attraverso un fattivo sostegno alle famiglie per garantire la più lunga permanenza delle persone anziane nei contesti domiciliari ed allontanare il più possibile il momento del ricovero in strutture di cura o residenziali.

L’invecchiamento attivo andrà inserito tra gli obiettivi dei Piani Sociali di Zona, attraverso la collaborazione di comuni, delle Asl, gli Enti del Terzo Settore, i CSV, la scuola e l’università, le Organizzazioni Sindacali Confederali e dei Pensionati, che dovranno costruire nel territorio per la comunità progetti di utilità sociale nei settori della salute, sicurezza, promozione sociale, lavoro, formazione permanente, cultura, turismo sociale, sport e tempo libero, impegno civile e volontariato.

Il testo normativo prevede la redazione di un Programma Triennale di azioni per l’invecchiamento attivo, in cui verranno identificati per ciascuna area d’intervento i beneficiari, i destinatari, le fonti di finanziamento e il periodo di realizzazione degli stessi, attraverso la concertazione tra i diversi livelli istituzionali e le organizzazioni sindacali confederali e dei sindacati, gli organismi di rappresentanza del volontariato e della cooperazione sociale.

È stata assegnata dalla Regione per il primo anno di applicazione della legge una dotazione finanziaria di 200 mila euro.

La legge infine istituisce la Giornata regionale per l’invecchiamento attivo, in occasione della nascita del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, per il 22 aprile di ogni anno.

 

DOCUMENTAZIONE


Legge regionale:
Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute