Uil Pensionati Lombardia: In Lombardia gli anziani sono ben oltre i 3 milioni e una grossa fetta di loro è “toccata” dalle misure che, nel loro Comune di residenza, vengono sottoscritte dalle Amministrazioni e dal Sindacato (confederale e dei pensionati) attraverso Protocolli e/o Accordi: la contrattazione sociale. A volte gli anziani neppure sanno l’origine di alcune delle “iniziative” che il loro Comune mette in atto, ma dietro la composizione di un quadro di sostegni, agevolazioni e promozione della figura dell’anziano, c’è la volontà del Sindacato di destinare parte delle risorse a disposizione delle Amministrazione alla tutela ed alla promozione dei diritti dei più vecchi e dei fragili in generale. Infatti, molti degli interventi non sono “pensati” solo per la popolazione over 65, ma diretti a contrastare i disagi economici o sociali tra i quali i più anziani spesso rientrano.
La lettura degli accordi sottoscritti in Lombardia ci dice che nel 55% degli accordi sono presenti misure aventi lo scopo di migliorare socializzazione e benessere degli anziani: mantenimento delle risorse destinate a Centri Diurni e Centri ricreativi, soggiorni climatici, orti sociali, corsi di ginnastica e corsi di alfabetizzazione digitale.
Sempre nella direzione di promuovere l’informazione e l’autonomia della persona anziana, il 44% degli accordi, prevede un ampliamento dell’informazione destinata agli anziani attraverso l’attivazione di sportelli che forniscano notizie o agevolino l’espletamento di obblighi burocratici. Una novità significativa è rappresentata dalla creazione di uno sportello giuridico per il disbrigo di pratiche e informazione su successione, amministratore di sostegno, “Dopo di noi”, per fare qualche esempio Con lo stesso spirito è nata la Carta dei Diritti dell’anziano presso un’Amministrazione Comunale: un’interessante novità, ancora poco frequente, ma di cui auspicare la diffusione.
La popolazione con ISEE sotto una determinata soglia è destinataria di agevolazioni fiscali o sostegno alle utenze domestiche nella misura del 36% degli accordi e sono in crescita gli interventi di sostegno alle spese funerarie.

Uil Pensionati Lombardia: la contrattazione sociale sa anche innovare

È presente in molti accordi l’affermazione che considera la “permanenza dell’anziano al proprio domicilio” una scelta prioritaria, anche se le misure collegate all’assistenza domiciliare (ADI o SAD) non sembrano fornire poi strumenti efficaci per realizzarla. Fermo restando l’intreccio di risorse che stanno alla base della possibilità di creare un servizio domiciliare efficiente (Governo, Regione, Comune), è prevalente negli accordi lombardi (32%), il sostegno economico fornito ai caregiver o un parziale intervento a sostegno del costo complessivo dell’assistenza domiciliare. È auspicabile che le scarse ed insufficienti novità in questo ambito siano ricollegabili all’attesa dell’entrata in vigore della Legge già approvata, ma ancora priva di finanziamenti. Non c’è traccia, negli accordi, di dati circa la quantificazione della prestazione domiciliare fornita ai richiedenti.
I sostegni alla popolazione anziana vengono realizzati in molti Comuni anche attraverso integrazioni alle rette per le RSA (in Lombardia la retta media è tra 65 e 89 euro al giorno) riservati a chi ha ISEE inferiore ad una certa soglia, e si leggono anche casi di integrazione totale in cambio di una garanzia sulla futura eredità della casa di proprietà dell’anziano. In alcuni Comuni sono in fase di progettazione o di realizzazione Alloggi protetti, Condomini solidali e Cohousing destinati agli anziani, di cui però negli accordi non sono forniti i dettagli di assegnazione. Il tema abitare è toccato negli accordi nella misura del 32%.
I pasti al domicilio o la spesa al domicilio sono presenti nel 21% degli accordi. Nella maggior parte dei casi i pasti hanno un costo a carico del fruitore che, anche se poco elevato, esclude questa misura dai sostegni diretti al forte disagio economico per andare a ricomprendere fra le misure a sostegno della parziale non autosufficienza.
In particolare va sottolineato come il tema del superamento delle barriere architettoniche presso le abitazioni private sia affrontato in qualche raro caso.
Il tema salute si affronta negli accordi lombardi con una larga diffusione del “telesoccorso” che entra a far parte degli Accordi sottoscritti con le Amministrazioni comunali per il 28%. Il tema salute in questi accordi si traduce infatti in misure dirette al contrasto delle disfunzioni presenti sul territorio come la scarsità di MMG, i ritardi delle Case di Comunità, le liste di attesa: oltre al telesoccorso sono frequenti i rimborsi di alcune delle spese sostenute dal malato come rimborso dei medicinali o rimborso del ticket. Anche il tema dei trasporti presente nei Protocolli (17%) è collegato al tema salute, dato che i trasporti degli anziani sono finalizzati a sostenere visite mediche, seguire terapie, effettuare analisi.

L’analisi della contrattazione in Regione delinea un quadro di sostanziale mantenimento dell’orientamento fin qui dato alle misure pensate per soddisfare le esigenze della popolazione anziana, sempre compatibilmente con le risorse a disposizione dei Comuni che risentono spesso di situazioni di grave criticità ed infatti è più frequente rispetto al passato la co-partecipazione dell’utente all’ agevolazione. Al tempo stesso le criticità della sanità regionale hanno spinto le amministrazioni ed il sindacato a prevedere “rimborsi” per sostenere i costi delle cure.
Interessanti novità che mostrano la capacità di aggiornamento del sistema negoziale sono rappresentate dal tema abitare, dal tema diritti e dal tema fragilità: l’abitare si arricchisce di progettazioni e sperimentazioni di Cohousing e Condomini sociali, i diritti degli anziani vengono raccolti in una “Carta dei diritti” e in area Brescia, Lodi e Cremona/Mantova si procede ad una “mappatura delle fragilità e delle solitudini” allo scopo di progettare futuri bisogni assistenziali, monitorare l’evoluzione di alcune situazioni delicate e quindi progettare per tempo interventi mirati a fornire risposte ai nuovi bisogni, prima di essere costretti ad intervenire in situazioni di emergenza.