Uil Pensionati Basilicata: “Ospedali ridotti ai minimi termini, liste d’attesa infinite, cittadini esasperati dalla gestione delle prestazioni e preoccupati dallo smembramento della sanità lucana. Dall’altro lato: giovani laureati in fuga, nel mentre assistiamo ad un nuovo fenomeno che sta sempre più prendendo piede, l’esodo dei baby boomer, la generazione di neopensionati che lasciano la terra d’origine, per raggiungere figli, nipoti o fratelli in altre regioni d’Italia o all’estero dove si vive meglio. In assenza di servizi, di assistenza e di garanzie per un futuro dignitoso per la fascia anziana in questa regione. Sanità al collasso e spopolamento. È la fotografia drammatica dello stato comatoso in cui è sprofondata la Basilicata dopo cinque anni di amministrazione del centrodestra a guida Bardi. La fotografia di un fallimento”. Lo dichiara il segretario regionale della Uil Pensionati Basilicata, Carmine Vaccaro.

“Sono molto preoccupato da quanto sta accadendo in queste settimane – dice Vaccaro – a Policoro i cittadini sono scesi nelle strade per manifestare denunciando l’abbandono in cui versa il presidio ospedaliero della costa jonica. Da Lagonegro sono letteralmente scappati via sei medici del Pronto soccorso. A Stigliano il sindaco ha denunciato l’impoverimento di una struttura a rischio chiusura se non si interviene in tempo. E poi c’è il caso del blocco delle prestazioni per i lucani disposto dalla direzione del Miulli. Un fatto emblematico che ci fa capire quanto l’ospedale di Acquaviva delle Fonti sia sempre più considerato dai materani come ospedale di riferimento. Viste le condizioni in cui versa il Madonna delle Grazie, abbandonato dalla politica. Con medici e infermieri che fanno il possibile per andare avanti, stremati e costretti a turni massacranti per coprire la carenza di personale e di risorse.

Uil Pensionati Basilicata: non è solo un problema dei piccoli presìdi, ma anche di quelli più importanti

Non è solo un problema dei piccoli presìdi dunque, ma anche di quelli più importanti. Basta affacciarsi al Crob di Rionero. Dove la carenza di gestione e il commissariamento hanno provocato non pochi rallentamenti alla macchina sanitaria del polo oncologico della Basilicata. Un ospedale da tutelare in quanto Irccs e da valorizzare. E invece gli amministratori che governano questa Regione hanno pensato di usare la sanità come un autobus per l’affidamento di incarichi e dirigenze a professionisti provenienti da fuori, in un sistema di relazioni tutto interno al centrodestra dei partiti nazionali. Affidando incarichi apicali spesso a manager disamorati di una terra che non conoscono.  Senza pensare invece, di dover mettere al primo posto la tutela di quello che è il settore primario della vita pubblica. Ma soprattutto depauperandolo al punto che molti professionisti, medici e specialisti ma anche gli stessi laureati di ritorno, preferiscono andare altrove a lavorare, in assenza di incentivi o di possibilità di poter fare davvero carriera. Il tutto a danno dei cittadini, soprattutto di anziani e fragili, costretti anche loro a recarsi altrove. Quando si mortifica il settore primario della vita pubblica di una regione come quello della Sanità – conclude Vaccaro – si mortifica una regione intera. E i lucani lo hanno ben capito”.