“La vertenza Inps- Sardegna, per conservare un’adeguata presenza dell’Istituto Previdenziale sul territorio numero delle strutture e consistenza di personale,  non può essere più affidata al “buon cuore” e all’arbitrio dei vertici dell’Inps, ma deve diventare un problema politico e richiamare la responsabilità dei governi regionale e nazionale e l’impegno dei deputati e senatori sardi.” Così Spi, Fnp, Uilp Sardegna tramite un comunicato stampa unitario emanato oggi, 19 maggio.
“La ‘fuga’ dell’Inps dall’isola, infatti –continuano Spi, Fnp, Uilp Sardegna- sta assumendo le caratteristiche di quelle altrettanto clamorose delle Poste, della Scuola, delle Banche, perfino delle forze dell’ Ordine, che si sono tradotte nel graduale abbandono della Sardegna da parte dello Stato.
Solo un deciso e tempestivo intervento della Giunta sul Governo può modificare la visione tecnocratica di complessi problemi sociali, sanitari, assistenziali e lavorativi dei vertici Inps ancorati a valutazioni matematiche e tassi di ipercopetura devastanti per l’isola, per lavoratori e pensionati.
La vertenza Inps–Sardegna, che non riguarda interessi di parte o di gruppi, ma la generalità dei cittadini e anche la qualità della presenza dello Stato in Sardegna, richiede una particolare attenzione, possibilmente unitaria, di senatori e deputati eletti nell’isola. Con un ruolo necessariamente più attivo dei parlamentari che nella Camera dei Deputati e nel Senato della Repubblica occupano incarichi di grande responsabilità.
Come fatto in un passato anche recente, i sindacati dei pensionati – categoria più esposta agli effetti della “fuga Inps” – in assenza di segnali concreti di ripensamento da parte dell’Istituto di Previdenza e di iniziativa da parte della Giunta regionale e dei parlamentari, sono pronti alla mobilitazione.”