“E’ davvero necessario un cambio di passo nella sanità piacentina. Nessuna critica a medici e infermieri, ma un richiamo alle responsabilità di governo del sistema nei confronti della Ausl di Piacenza, dimostratasi finora poco attenta alle richieste dei pensionati piacentini”. È quanto dichiarano in una nota unitaria Spi, Fnp, Uilp Piacenza a seguito della mancata risposta dell’Ausl rispetto alle preoccupazioni dei Sindacati per le possibili evoluzioni della pandemia in autunno.

“Dopo mille morti, in prevalenza anziani, deceduti nella nostra provincia a causa del virus – scrivono Spi, Fnp, Uilp- abbiamo sollecitato pubblicamente, ormai due settimane fa, una serie di iniziative all’Ausl e non solo, ma che comunque vedevano al centro l’azienda sanitaria con l’obiettivo di costruire una sanità più forte e reattiva in difesa di tutti, anziani e soggetti fragili in primis. Oggi, ci tocca dire pubblicamente che non possiamo accettare il silenzio della direzione sanitaria. Devono essere riorganizzate, e messe in sicurezza nel pieno rispetto di tutte le normative regionali in materia, le strutture nelle quali si sono presentati casi di covid 19. Strutture – osservano i Sindacati dei pensionati – che vanno messe sotto osservazione anche a proposito delle rette alte”

I Sindacati dei pensionati, nel tentativo di confronto con l’Ausl, si sono trovati davanti un ‘muro di gomma’ “Occorre fare squadra e chiarezza: nessuno può dire che l’emergenza è conclusa, e la stessa Regione Emilia Romagna vuole far luce sui decessi nelle strutture per anziani, alcuni trai luoghi più colpiti dall’epidemia. Un tavolo di confronto specifico a livello regionale ha l’obiettivo di riprogettare i servizi e in questo percorso il ruolo delle parti sociali è determinante.”

“Al centro di ogni intervento sociale e sanitario ci sono le persone — concludono Spi, Fnp, Uilp- e necessitano di maggiore attenzione i soggetti fragili e bisognosi come gli anziani e i non autosufficienti, e per promuovere politiche sanitarie di qualità occorrono d’altro canto gli operatori messi nelle condizioni migliori per lavorare, con formazione e tutele.”