Spi, Fnp, Uilp Abruzzo, tramite una nota unitaria emanata ieri 3 novembre, esprimono grande preoccupazione per ciò che si sta verificando nelle Rsa e nelle Case di riposo della Regione.

“Una Regione in cui alcune Provincie, che fino al 30 settembre potevano considerarsi Covid free, sono oggi investite in pieno dall’epidemia.” Scrivono i Sindacati dei pensionati. “A fronte di questa tragedia che si stava consumando nel Paese le scriventi Organizzazioni già dal mese aprile avevano sollecitato, anche attraverso una manifestazione tenutasi il 23 luglio, un incontro con l’Assessorato alla Salute per essere informati sulla situazione delle RSA e Case di Riposo abruzzesi, nonché istituire un tavolo tecnico per la definizione di un protocollo sulle regole di sicurezza minima da far rispettare all’interno di queste Strutture come è avvenuto in molte Regioni. Nel successivo incontro con l’Assessore Verì siamo stati rassicurati che tutto era sotto controllo. Purtroppo questa seconda ondata della Pandemia ha colpito pesantemente anche l’Abruzzo e non sta risparmiando gli anziani ospiti delle RSA e Case di Riposo Registriamo inoltre con profonda amarezza la decisione del Presidente della Regione che con ordinanza n. 91 vieta l’ingresso ai parenti nelle strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali pubbliche, private e convenzionate.”

“Alla luce di tutto ciò,-continuano Spi, Fnp, Uilp- ferme restando le richieste già contenute nella nostra piattaforma in merito all’Abbattimento delle Liste d’Attesa, Piano Straordinario sulla Medicina Territoriale, provvedimenti a favore della Medicina di Genere, Legge Regionale sulla Non Autosufficienza, Nuovo Piano Sociale, chiediamo al Presidente della Regione, Marsilio e all’Assessore alla Sanità, Verì, che vengano applicati protocolli sanitari in tutte le strutture assistenziali; che sia garantita la presenza di personale medico, infermieristico e socio-sanitario qualificato; che sia garantito il controllo periodico degli operatori sanitari, anche attraverso effettuazioni dei tamponi; che sia consentito agli anziani di ricevere la visita dei propri familiari, in modo contingentato e con le dovute precauzioni per evitare il contagio; che siano organizzate e attuate forme di comunicazione con i familiari alternative alle visite presso le strutture con telefonate o videochiamate; che sia istituito un tavolo tecnico per la definizione di un protocollo sulle regole di sicurezza minima da far rispettare all’interno di queste Strutture come è avvenuto in molte Regioni; che sia organizzato un servizio di Segretariato Sociale attraverso il quale vengano fornite informazioni esaustive sulla salute del proprio familiare.“

 

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