La nota unitaria di Cgil, Cisl, Uil e Spi, Fnp, Uilp Piemonte in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne:

“Con la data del 25 novembre, il Mondo ricorda la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Non passano mesi, giorni senza che nel nostro Paese non si registrino casi atroci di femminicidio, di stupri e di violenza psicologica. Al Piemonte il triste primato di essere, con la Lombardia, la regione con più femminicidio nel 2020. Ad essere colpite sono le donne giovani, meno giovani e le donne anziane. (e le grandi anziane)?. Un crimine antico e trasversale che deve essere sradicato, eliminato, per ridare Dignità e Diritto di libertà alle donne!

Un fenomeno che viene vissuto dalla maggioranza delle persone in maniera distante e sfocata. Perché la violenza contro le donne, la violenza assistita dei minori, si consuma all’interno dei rapporti famigliari, diventando così una violenza poco percepita e quasi invisibile. Non si denuncia e in moltissimi casi la comunicazione mediatica affronta la notizia con linguaggi superficiali ed ambigui, colpevolizzando la vittima e giustificando il carnefice. L’emergenza pandemica che tragicamente continuiamo a vivere, ha aumentato in misura esponenziale le disuguaglianze e le disparità di Genere. Supportare le donne ed investire nel Capitale femminile, dovrà essere una delle priorità politiche per la futura crescita economica, sociale ed intellettuale del nostro Paese. Una parità non solo sponsorizzata ma realmente applicata!

Contro la violenza sulle donne: Un impegno affinché dopo i tanti “25 novembre” non si torni nell’indifferenza e nell’oblio, ognuno con il proprio ruolo e le proprie competenze Rendersi parte attiva per un Piano trasversale, a tutti i livelli, che inizi dal territorio è un dovere etico/morale a cui nessuno può sottrarsi. Prevenire, Proteggere, Perseguire sono le parole chiave che la convenzione di Istambul si è data per raggiungere l’obiettivo di eliminare ogni forma di violenza e sopraffazione nelle relazioni di genere. Politiche attive di prevenzioni da avviare nelle scuole primarie, e in tutte le istanze superiori .Combattere il misoginismo culturale. Perseguire ed attuare politiche antidiscriminatorie. Facilitare l’ingresso delle donne in un mercato del lavoro che tenga conto delle differenze di genere per passare dalla conciliazione alla condivisione dei tempi di vita e di lavoro. Giungere, attraverso un  confronto  costruttivo  e  propositivo  tra  tutti  i  soggetti  interessati, all’approvazione di norme/leggi che consentano di intervenire preventivamente sulle violenze e sui soprusi alle donne di ogni età. Investire sulla formazione e favorire il cambiamento delle relazioni tra gli uomini e le donne. Ampliare le risorse economiche in tutte le direzioni e per i centri antiviolenza e case rifugio. Nella speranza che la futura modernizzazione del Paese trovi una società meno disuguale e a misura di donna!”