Siamo tutti pedoni: si è tenuta oggi, 10 luglio, una riunione unitaria dei promotori di ‘Siamo tutti pedoni: Spi, Fnp, Uilp e Centro Antartide. Alla riunione, in cui si è discusso della settimana europea della mobilità sostenibile che si terrà dal 16 al 22 settembre, hanno partecipato per la Uilp il Segretario generale Carmelo Barbagallo e la Segretaria nazionale Francesca Salvatore

Siamo tutti pedoni, Barbagallo “Migliorare la mobilità urbana”:

Barbagallo, nel corso del suo intervento ha dichiarato: “Come ogni anno, da quando abbiamo aderito a “Siamo tutti pedoni”, anche quest’anno la Settimana Europea della Mobilità (dal 16 al 22 settembre) costituirà, un’occasione e una vetrina irrinunciabile per attivarsi in un processo, necessario, irrinunciabile e ormai avviato da anni, di miglioramento della mobilità urbana nella direzione della sostenibilità ambientale unita alla crescita economica locale e alla qualità della vita delle città. Nel mese di febbraio di quest’anno abbiamo organizzato un’iniziativa sulle Città 30 all’ora, perché siamo consapevoli che bisogna costruire maggiore sicurezza stradale per proteggere l’utenza, soprattutto quella più debole partendo da un “approccio non ideologico”.
Dobbiamo investire sul trasporto pubblico locale dopo i tagli di 6 miliardi di euro, durante gli anni della grande crisi economica. Purtroppo, questo Governo ha dimenticato il settore del trasporto pubblico. Non è stato neanche prorogato per il 2024 il “bonus trasporti” un sostegno alle persone per l’utilizzo del trasporto pubblico regionale e locale.”

Salvatore: “Ridare vita alle città e ai borghi”

Dall’innovazione urbana alla mobilità sostenibile, dalla sicurezza all’inclusione sociale. Abbiamo bisogno di concentrarci sulle “nuove sfide urbane” per migliorare la qualità dell’aria prevedendo incentivi per la ciclomobilità e il trasporto pubblico locale.
Queste sfide rappresentano un’opportunità, anche per sviluppare la cosiddetta “Silver Economy” quale opportunità per la creazione di lavoro di qualità. L’allungamento della vita ci impone di pensare a nuovi modelli di vita, di lavoro e di società.
E su questo è fondamentale investire nelle “società delle relazioni sociali”. Noi abbiamo bisogno di investire non solo nelle Città, nei grandi centri urbani, ma anche nelle aree interne.
D’altronde siamo il Paese dei “100 campanili”, ma anche dei 7 mila borghi. E allora ci dobbiamo porre un tema di come rigenerare i centri urbani, ma anche e, soprattutto di come non far morire i nostri borghi che sono tra l’altro pieni di storia e memoria. Borghi abitati in prevalenza da persone anziane.
E come lo facciamo? Mettendo al centro le persone.
Pianificando un percorso che ci permetta di “ridare vita” sia alle nostre Città che ai nostri borghi con interventi che mirino alla salvaguardia ambientale, sociale, di inclusione, protezione e promozione della salute delle persone. E allora spazio alla nostra fantasia e creatività.”

Leggi QUI l’intervento di Barbagallo

Leggi QUI l’intervento di Salvatore