Rivalutazione delle pensioni minime: “Sulla rivalutazione delle pensioni minime direi NO COMMENT.”

Così Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uil Pensionati commenta la norma della Manovra di Bilancio.

“Eravamo certi che la rivalutazione sarebbe partita da 614, 77 euro, ossia l’importo minimo di 598,61 con l’incremento del 2.7% previsto per il 2024. Sapevamo che si trattava di un incremento transitorio ma tutte le indiscrezioni facevano presagire che sarebbe stato confermato. Non è stato fatto neanche questo, quindi l’aumento per quest’anno sarà di circa 3 euro, 10 centesimi al giorno. Su questa norma c’è poco da dire ma per aumentare il potere d’acquisto delle pensioni c’è molto da fare.

 

Rivalutazione delle pensioni minime 2026

La rivalutazione delle pensioni minime approntata in manovra dal governo porterà un aumento degli assegni che per il 2026 si attesta a 1,27 euro al mese, circa 4 centesimi al giorno in più. Con un’inflazione stimata all’1,2% il trattamento minimo per il 2026 sarà pari – come si legge anche nel testo della finanziaria approdata alla Camera – a 604,59 euro. Rivalutato dunque all’inflazione si arriva a 611,81 euro a cui si somma l’incremento transitorio pari all’1,3%, cioè a 7,95 euro. L’importo finale, dunque, è di 619,16 euro, cioè appunto 1,27 euro al mese e 4 centesimi al giorno in più. Una diminuzione del già magro aumento per il 2025 che, con l’inflazione stimata all’1%, è di circa 3 euro al mese e 10 centesimi in più al giorno.