Quella del Governatore della Banca d’Italia è una relazione centrata su un’analisi lucida delle conseguenze della pandemia e su una prospettiva di crescita.

Siamo d’accordo sulla necessità di più Europa. Il contesto, però, deve essere quello della rivisitazione del patto di stabilità, per superare definitivamente la politica dell’austerità, tanto più dannosa, oggi, se si vuole uscire dal baratro in cui ci ha sospinto il Covid-19.

Del tutto condivisibili, poi, sono il richiamo alle imprese a investire di più, l’indicazione a recuperare i ritardi nelle infrastrutture, il riferimento alla necessità di contenere l’evasione per un ripensamento della struttura della tassazione e per una redistribuzione più equa a beneficio dei fattori produttivi. Gli investimenti, infatti, sono l’unica leva per creare valore aggiunto e occupazione stabile. Mentre la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati è lo strumento principe per far crescere la domanda interna e assicurare continuità produttiva e occupazionale.

Infine, il richiamo all’opportunità di un concreto impegno collettivo. Anche noi siamo convinti che “insieme ce la faremo” e che questa, però, non debba essere solo una semplice espressione di volontà. Proprio per tale motivo, ancora una volta, rilanciamo la proposta di un Patto per il Paese che coinvolga tutti i soggetti istituzionali, politici e le parti sociali e che dia sostanza a quell’affermazione e la riempia di contenuti.

 

 

 

Roma, 29 maggio 2020