“Anche le migliori idee, quando non sono perseguite con attenzione e impegno, possono portare a confusione e disagi invece che ai risultati positivi attesi”. Così commenta Silvano Miniati – segretario generale della Uil Pensionati in visita in questi giorni in Brasile – l’operazione decisa dall’Inps di modifica del sistema di pagamento delle pensioni all’estero. “Che l’Istituto previdenziale – prosegue Miniati – abbia deciso, con una gara trasparente, di affidare a un solo soggetto bancario il pagamento delle 410 mila pensioni corrisposte ai connazionali emigrati rientra fra i suoi poteri e compiti. Sono poi positive le nuove regole che prevedono:

  • pagamento in euro e non più in dollari, con poche eccezioni in alcuni Paesi;
  • sistemi di pagamento sicuri ed efficienti;
  • accredito in conto corrente, per lo più, e superamento dell’invio di un assegno al domicilio;
  • e soprattutto nessuna commissione a carico del beneficiario.

Non si capisce proprio invece – protesta Miniati – perché questo processo non sia stato accompagnato da una adeguata iniziativa promozionale, informativa e partecipata a tutti i diversi soggetti che operano nell’emigrazione.

I patronati, presenti all’estero a tutela dei diritti, previdenziali e non solo, dei connazionali; le associazioni che operano da anni nell’emigrazione; le organizzazioni sindacali, che pure associano migliaia di pensionati emigrati; gli uffici consolari; il mondo dell’informazione; persino il Cgie e il vice Ministro Danieli (che è la massima autorità istituzionale in questo campo): tutti si sono trovati davanti al fatto compiuto e all’invio delle lettere a firma congiunta Inps e istituto bancario, del modulo da compilare e restituire. Proprio su queste comunicazioni personalizzate rivolte ai pensionati c’è poi da fare alcune ulteriori osservazioni:

  • Gli indirizzi cui verranno inviate saranno poi esatti o migliaia di lettere torneranno al mittente?
  • Perché un modulo solo in italiano e in inglese anche in aree del mondo che parlano altre lingue?
  • Perché non prevedere la riconsegna del modulo tramite i patronati o la rete consolare?
  • Sono poi efficienti e preparati i numeri telefonici e i recapiti cui rivolgersi per avere informazioni ulteriori (provare per dubitarne…)?
  • L’Inps assicura che il pagamento avverrà il primo giorno di ogni mese, ma questo varrà anche per coloro che finora, vista l’esiguità della somma, riscuotevano semestralmente o annualmente?”

Questi gli interrogativi del segretario generale della Uil Pensionati che pretendono una risposta dall’Inps. “Con questa operazione – evidenzia ancora Miniati – l’Istituto previdenziale attribuisce alla banca il compito di verificare, almeno una volta all’anno, l’esistenza in vita del beneficiario, l’indirizzo e la residenza. Buoni risultati, a questo proposito, si raggiunsero anni fa in occasione della raccolta dei dati reddituali su cui lavorarono i patronati. Sarebbe meglio e auspicabile coinvolgere questi soggetti, professionalizzati, credibili e assai presenti fra gli emigrati, in operazioni che puntano a garantire la corretta erogazione delle prestazioni a chi, e fino a quando, ne ha effettivamente diritto, evitando abusi e irregolarità. In questi giorni qui in Brasile sto incontrando molti anziani, anche iscritti alla Uil Pensionati, che manifestano preoccupazioni, che non capiscono costa sta succedendo, che fanno fatica a districarsi fra gli adempimenti e gli obblighi, che temono per i loro, peraltro limitati, trattamenti pensionistici italiani. A loro assicuro – afferma ancora Miniati – il nostro impegno a seguire la vicenda, già esplosa in Italia con interrogazioni parlamentari, a pretendere dall’Inps attenzione e flessibilità nel gestire tutta la partita recuperando la carenza di informazione e il coinvolgimento dei diversi soggetti interessati, a sollecitare la banca italiana incaricata di dotarsi di referenti locali che coprano tutti i luoghi di presenza dei connazionali. Nessun pensionato, residente ovunque – assicura Miniati in conclusione – resterà privo dal pagamento del suo trattamento previdenziale, tanto più perché gli spetta per anni di contributi versati e per una vita di lavoro e di sacrifici.”