“Chiediamo a Governo e Parlamento di fare un passo indietro e di trovare le risorse per rifinanziare anche per il 2011 il Fondo nazionale per le non autosufficienze”.

È quanto dichiara il Segretario generale della Uil Pensionati, Romano Bellissima, in vista della discussione in Senato del decreto milleproroghe.

“Come Uilp – prosegue Bellissima – consideriamo sbagliata la decisione di non finanziare il Fondo anche per il 2011. Ci rendiamo perfettamente conto della gravissima crisi che il Paese sta attraversando e della necessità di rigore nella finanza pubblica, ma il mancato rifinanziamento del Fondo per le non autosufficienze rischia di penalizzare i cittadini più deboli per risparmiare una somma relativamente modesta. Il mancato finanziamento del Fondo, inoltre, penalizzerà proprio le Regioni più virtuose, cioè quelle Regioni che hanno sviluppato una rete di interventi per le persone non autosufficienti con propri fondi regionali, spesso consistenti (è il caso ad esempio del Veneto e dell’Emilia Romagna) e che contano sul finanziamento nazionale per supportare attività già programmate e servizi già esistenti.

Per quanto riguarda le Regioni meno virtuose, il mancato finanziamento nazionale penalizzerà ulteriormente cittadini che già oggi usufruiscono di servizi carenti, allargando il divario tra aree del Paese. Per questo, chiediamo di riconsiderare la decisione presa e di finanziare il Fondo nazionale almeno per quest’anno, così da dare alle Regioni la possibilità di riorganizzarsi, anche in vista del processo federale in atto nel nostro Paese. In ogni caso – afferma ancora Bellissima – come Uilp ribadiamo la necessità di una legge nazionale che affronti la tutela della non autosufficienza in modo globale e renda strutturale il suo finanziamento. In un Paese in cui le persone con più di 85 anni sono quasi 2 milioni (il 2,8% della popolazione) e in cui la durata media della vita continua a crescere, la perdita dell’autosufficienza non può essere considerata una emergenza, cui far fronte anno dopo anno in base alle disponibilità finanziarie del momento.

È un rischio che riguarda tutti i cittadini e va affrontato con un progetto globale che assicuri una rete di protezione adeguata e uniforme su tutto il territorio nazionale”.