Pensionati oggi in piazza in tutta Italia. Vogliamo equità e giustizia sociale

“Vogliamo equità e giustizia sociale” I pensionati sono scesi in piazza oggi in tutta Italia in occasione della giornata di mobilitazione nazionale indetta da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per dire al governo e al Parlamento che il tempo è scaduto e per chiedere interventi concreti e urgenti su redditi da pensione, fisco, welfare e non

Presidio di Spi, Fnp e Uilp a Cagliari in occasione della giornata di mobilitazione nazionale dei pensionati

PENSIONI: SIT-IN A CAGLIARI, 85% SARDI VIVE CON MENO MILLE EURO = (AGI). Sit-in questa mattina, anche a Cagliari, davanti alla sede della prefettura, dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, per chiedere interventi a sostegno del reddito. In Sardegna ci sono 471 mila pensionati, il 25% della popolazione residente, e percepiscono in media 650

Spi‐Fnp‐Uilp al governo: tempo scaduto, vogliamo equità e giustizia sociale

Domani la mobilitazione dei pensionati con presidi in tutta Italia e al Pantheon. “Il tempo è scaduto, vogliamo equità e giustizia sociale perché non è possibile che a pagare siano sempre e solo le fasce più deboli del paese”. E’ questo l’appello lanciato al governo dai Segretari generali Spi‐Cgil, Fnp‐Cisl e Uilp‐ Uil Carla Cantone,

Il Tempo è scaduto: il 7 dicembre mobilitazione nazionale dei pensionati

Sospeso presidio pensionati di oggi in piazza del Pantheon Vista la delicata situazione politica che si è venuta a creare, i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno deciso di sospendere il presidio nazionale dei pensionati che si sarebbe dovuto tenere oggi, 7 dicembre 2012, in piazza del Pantheon a Roma. Sono confermati invece

Intervista al Segretario generale Uilp Sicilia, Nino Toscano, sul quotidiano on line Sicania News

UIL pensionati a Crocetta: “subito una legge organica per le politiche sociali e un fondo per la non autosufficienza” “La Regione Sicilia non dispone di un fondo per la non autosufficienza né di una legge per le politiche sociali: due gravi carenze che, congiuntamente alla crescente povertà, all’emergenza occupazionale e alla quasi totale disattenzione ad