“Premetto che con il PNRR abbiamo sanato una grande anomalia tutta italiana. -Così, Francesca Salvatore, Segretaria nazionale Uilp, ieri 3 ottobre agli Stati generali dell’Invecchiamento Attivo organizzati da Happy Ageing.

“Siamo, da anni, tra i Paesi più longevi del mondo e, nonostante ciò, non avevamo una Legge organica sulla non autosufficienza e sull’invecchiamento attivo.
Leggi necessarie perché il nostro Paese è alle prese con le tante differenze territoriali e, ahimè, temo che stiamo correndo il rischio di acuire le differenze con l’autonomia differenziata. Il nostro sistema sociosanitario vive una frammentarietà legislativa nelle Regioni: a titolo esemplificativo solo 12 Regioni hanno legiferato sull’invecchiamento attivo.
In questi anni come Spi, Fnp, Uilp ci siamo mobilitati per ottenere una buona legge nazionale sulla non autosufficienza e per ottenere leggi regionali sull’invecchiamento attivo. Ricordo che era il 2005, quando insieme Uilp, Fnp e Spi abbiamo iniziato la raccolta delle firme su una proposta di legge di iniziativa popolare sulla tutela della non autosufficienza. E nel gennaio del 2006 abbiamo consegnato al Parlamento oltre 540 mila firme frutto della mobilitazione dei territori e dell’impegno di migliaia di militanti sindacali. Adesso questo gap è stato colmato appunto con l’approvazione, prima della legge delega 227/2021 sulle disabilità e poi appunto dalla Legge delega 33 del 2023. Legge 33 che riguarda la non autosufficienza, l’invecchiamento attivo, la promozione dell’inclusione sociale attraverso il rafforzamento dei servizi sociali, la riforma delle strutture residenziali. Certo avremmo preferito avere un binario unico tra disabilità e servizi per le persone over 65 anni, che tenesse conto della condizione della persona non autosufficiente anziché dell’età. Ma crediamo che vi siano margini per ottenere testi che si integrino tra loro attraverso i decreti attuativi.

Legge 33/23: il problema è la mancanza di risorse sia sulla non autosufficienza, sia sull’invecchiamento attivo

Per noi il testo della Legge 33/2023 è una buona base di partenza. È una legge delega che prevede principi condivisibili sarà però la scrittura dei Decreti attuativi la partita vera da giocare, per cui chiediamo a gran voce di avere dei confronti di merito. Noi unitariamente a Spi e Fnp abbiamo inviato al Ministero le proposte e le indicazioni per la stesura dei Decreti. Questa è un’occasione più unica che rara per la riorganizzazione dei servizi sociosanitari di prossimità e comunità. A patto però che vi sia integrazione: con la legge sulle disabilità (227/2021) e la riforma della medicina territoriale. (DM77) Dobbiamo evitare il rischio di una nuova frammentazione tra i diversi attori che erogano servizi della presa in carico, di cura e assistenza e riportare al centro la persona con i propri bisogni e le proprie specifiche necessità. L’obiettivo che abbiamo davanti è quello di attuare una riforma organica del sistema dei servizi a favore delle persone anziane. Rileviamo, però, che siamo di fronte ad una Legge ad invarianza di risorse, tanto sul versante della non autosufficienza, che sull’invecchiamento attivo e questo rischia di limitare il campo di applicazione.”

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