Sanità Territoriale: Monitoraggio Missione 6 PNRR: oggi 21 gennaio 2024 si è tenuta una riunione in videocollegamento per fare il punto sull’attuazione della riforma della sanità territoriale prevista dal PNRR. A illustrare le novità alle strutture regionali e territoriali Uilp, la Segretaria nazionale Francesca Salvatore. Ha portato il suo saluto il Segretario generale Uilp Carmelo Barbagallo.

“Tra gli obiettivi principali della Missione “Salute” -ha dichiarato Salvatore- emergono interventi ambiziosi: l’apertura di 1400 nuove Case della Comunità, 400 Ospedali di Comunità, l’estensione dell’assistenza domiciliare al 10% degli over 65 e l’implementazione di 602 Centrali Operative Territoriali. Questi passi mirano a rafforzare la telemedicina e creare un sistema sanitario più accessibile e vicino ai cittadini.

Perché una riforma della sanità territoriale è necessaria?

La pandemia ha evidenziato le carenze di un sistema sanitario nazionale troppo “ospedalocentrico”. Con il DM 77, la sanità territoriale viene ripensata mettendo al centro i distretti socio-sanitari. L’obiettivo è rispondere alle esigenze di una popolazione che invecchia e alle sfide poste da cronicità e fragilità.

Le Case della Comunità: Cuore della Riforma

Le Case della Comunità sono il fulcro della nuova sanità territoriale. Questi presidi integrano assistenza sanitaria e sociale per ovviare alle disparità regionali e migliorare la risposta ai bisogni di salute, in particolare per le persone con patologie croniche. Gli investimenti previsti ammontano a 2 miliardi di euro, affiancati da ulteriori fondi per gli Ospedali di Comunità, l’assistenza domiciliare integrata e la telemedicina.

Le criticità dell’attuazione

Nonostante il monitoraggio evidenzi un alto livello di progettazione, permangono criticità legate a:

  • Tempi ristretti: La realizzazione delle “reti di prossimità” richiede un’accelerazione.
  • Risorse insufficienti: Solo 250 milioni di euro sono previsti per il personale nel 2025, una cifra ben lontana dalle necessità reali.
  • Personale sanitario: Mancano strategie chiare per integrare medici di famiglia e pediatri nella nuova organizzazione.

La sfida del personale e della formazione

Garantire il funzionamento delle nuove strutture richiede personale qualificato. Per questo è fondamentale investire nella formazione continua dei medici di base e delle altre figure professionali coinvolte.

Sanità territoriale: evitare ‘Cattedrali nel Deserto’

La riforma della sanità territoriale – ha concluso Salvatore- rappresenta un’occasione unica per migliorare il sistema sanitario italiano, ma richiede un approccio oculato. Non basta costruire nuove strutture: è essenziale garantire risorse adeguate e potenziare il personale per evitare che le Case della Comunità restino ‘vuote’.

Con i finanziamenti del PNRR, il futuro della sanità territoriale italiana dipenderà dalla capacità di attuare riforme concrete che diano risposte reali alla crescente domanda di salute e assistenza.