Pari Opportunità: “Prima di tutto grazie per la giornata di oggi. Partecipare alle riunioni del Coordinamento Nazionale Pari Opportunità UIL si traduce sempre in una occasione di scambio importante di informazioni, esperienze e strategie per la difesa dei nostri diritti. Noi donne pensionate, in particolare, promuoviamo i diritti della vecchiaia e siccome si può dire che ‘la vecchiaia è donna’, in quanto ha una forte specificità di genere declinata al femminile, quando parliamo di diritti della vecchiaia parliamo anche di difesa dei diritti delle donne.” Così Valeria Cavrini, rappresentante Uilp nel Coordinamento Pari Opportunità Uil, nel corso della riunione dello stesso che si è tenuta lunedì 4 marzo a Roma.
“Siamo state sollecitate dalla nostra Coordinatrice Sonia Ostrica e dalla Segretaria Confederale Ivana Veronese a condividere in questa sede le cosiddette ‘buone pratiche’ negli accordi, nella contrattazione, nei protocolli e le testimonianze che sono state portate oggi sono di grande conforto rispetto allo sviluppo delle tematiche legate alle pari opportunità o più in generale rispetto all’introduzione di norme che si riferiscano alle donne come lavoratrici, come madri o in contrasto alle molestie e alla violenza di genere.
Per noi donne della UILP, che queste battaglie le abbiamo iniziate, questa attenzione o evoluzione della contrattazione rappresenta lo sviluppo positivo di un percorso difficile, ma direi inesorabile che accompagna e promuove la lunga battaglia contro la discriminazione per la parità reale.
La UILP può contribuire alla diffusione delle ‘buone pratiche’ riferendosi alla contrattazione territoriale o sociale che svolgiamo nei confronti soprattutto delle amministrazioni comunali. Purtroppo però riscontriamo che la gran parte delle politiche e delle misure delle amministrazioni locali e territoriali rivolte agli anziani hanno ancora un approccio molto tradizionale e sono quasi del tutto prive di approccio di genere e di attenzione alle specificità delle donne anziane, anche se da qualche tempo tra le azioni assunte in contrasto alla violenza contro le donne appaiono precisi riferimenti alla violenza economica e psicologica che interessa direttamente le donne anziane.
Sono piccoli passi verso una maggiore consapevolezza che per certi versi aggiorna gli abituali interventi a sostegno della popolazione anziana. L’orientamento che ancora prevale nella contrattazione con i Comuni riguarda soprattutto il sostegno al disagio degli anziani più in difficoltà, che ovviamente è una priorità importante, ma al quale dobbiamo affiancare anche altri interventi in un approccio più innovativo e a più largo raggio. E questo mi ricorda un po’ l’evoluzione della legislazione e della contrattazione riferita alle donne, quando si è partiti “proteggendo” le donne (per esempio la legge sulle lavoratrici madri) poi valorizzandole (per esempio la legge di parità) per arrivare alla promozione delle donne lavoratrici con le norme di legge finalizzate al raggiungimento delle pari opportunità.
Pari Opportunità: per quanto riguarda l’invecchiamento, la valorizzazione deve ancora arrivare
Ecco, per quanto riguarda l’invecchiamento, la valorizzazione deve ancora arrivare, perché si tratta di operare un grande cambiamento anche culturale, di modificare l’approccio e la cultura nei confronti della vecchiaia, della vecchiaia delle donne.
Proprio con lo spirito di capire meglio la cultura che supporta la promozione e la difesa dei diritti delle donne, come UILP in occasione dell’8 marzo abbiamo proposto alle nostre iscritte, volontarie, sindacaliste un questionario che ci dica un po’ della nostra storia di donne e indichi le nostre attuali priorità o timori. L’obiettivo non è quello di ricordare come e dove è cominciata la nostra militanza, ma capire come il movimento delle donne abbia aiutato, coinvolto, aperto strade. È importante capire le evoluzioni e il punto in cui ci troviamo ora, per consentire un dialogo fra donne anche di età diverse, con storie diverse, ma con obiettivi comuni. Sarà interessante leggere i risultati.
Anche le donne della UILP stanno partecipando e parteciperanno al corso di educazione finanziaria promosso unitariamente: come donne anziane abbiamo soprattutto un faticoso presente da affrontare, piuttosto che strategie economiche o finanziarie da costruire per il futuro. Sono tanti infatti i grandi temi emergenziali per i quali la popolazione anziana attende risposte, ma proprio per questa ragione dobbiamo aumentare le informazioni, perché per le donne anziane, come per le più giovani, l’autonomia economica, che discende anche dalla conoscenza, significa libertà e consapevolezza nelle scelte.
Valuteremo come UILP se integrare questo percorso formativo con alcuni temi specifici che riguardano più direttamente noi anziane, che ci aiutino ad affrontare le emergenze di carattere economico e finanziario che possiamo incontrare, come quelle dell’assistenza sociosanitaria e dell’abitare. Le donne anziane spesso se la devono cavare da sole, perché i dati ci dicono che tra le donne anziane cresce il numero di chi vive in solitudine. Bene quindi educarci finanziariamente a far fruttare quello che abbiamo per fronteggiare la vecchiaia, ad esempio imparare tutto quel che serve relativamente a nuda proprietà, procure, successioni. Avendo sempre, parallelamente, la consapevolezza che relazioni sociali ed amicali diventano l’unica garanzia a contrasto di isolamento e solitudine. E che dobbiamo sviluppare e potenziare tutte le iniziative e le politiche per favorire lo sviluppo di queste relazioni.
Questa è una delle tante cose che vanno dette alle giovani, perché la vecchiaia va imparata prima e insegnata poi. Perché le cose cambiano come noi vogliamo, se fanno parte di un percorso culturale condiviso. A questo proposito – la cultura della vecchiaia – mi fa piacere che anche nel Manifesto che oggi ci viene proposto, si parli di “gap pensionistico” e forse sarebbe il momento di affiancare a questo tema quello della difficoltà di accesso al credito per le donne (mi riferisco agli algoritmi che stanno alla base dell’apertura di una pratica per richiedere un prestito o un mutuo, dove il sesso del richiedente influisce sui risultati) e delle ancora maggiori difficoltà per le donne anziane e per gli anziani in genere. In Italia non si parla ancora abbastanza di ageismo (le discriminazioni che colpiscono in base all’età dell’individuo) mentre quando si parla di soldi, il fenomeno è già oggi molto forte e visibile.
Per quanto riguarda la trasversalità delle politiche che possono migliorare la condizione delle donne e la necessità di rafforzare scambi e solidarietà tra donne giovani, adulte e anziane, ho trovato molto interessanti gli interventi di alcune delle compagne relativamente ai rinnovi dei contratti nazionali di lavoro, che cominciano a comprendere permessi per accudire le persone anziane anche oltre il riconoscimento della 104. Sono certa che questi aspetti avranno sempre più spazio, perché serviranno sempre più tempo e risorse per affrontare il tema dell’accudimento della ‘grande vecchiaia’. Quindi la battaglia che stiamo portando avanti per ottenere una buona normativa per la tutela della non autosufficienza riguarda tutte le donne e tutta la società.
Le nostre vertenze sono anche le vostre, così come le vostre vertenze, ad esempio per l’eliminazione del divario retributivo, sono anche le nostre.”
Scarica QUI il Manifesto approvato alla riunione Pari Opportunità Uil
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