Evento sull’Iniziativa Cittadini Europei (ICE) al Parlamento Europeo del 15 maggio 2013:

Prima missione compiuta dalla FERPA!

L’evento del 15 maggio al Parlamento Europeo, organizzato dalla FERPA e dal Gruppo S&D, grazie alla mobilitazione dei sindacati dei pensionati italiani, belgi, lussemburghesi, francesi, spagnoli, austriaci, ecc., ha conosciuto un successo che va al di là delle aspettative della FERPA, poiché ha radunato circa 600 partecipanti, mentre inizialmente ne erano attesi solo 250!

Si tratta di una prima iniziativa che dovrebbe richiamarne altre, perché, come è stato menzionato nel suo intervento da uno dei vice-presidenti del Parlamento Europeo, Miguel Angel MARTINEZ, bisognerà ampliarla agli altri partiti del Parlamento suscettibili di essere sensibili alla mobilitazione della FERPA a favore di un «diritto per tutti all’accesso alle cure di lunga durata di qualità».

Il successo di questa manifestazione è la dimostrazione, davanti al Commissario, ai deputati e alla rappresentante della CES, la Segretaria Confederale Claudia MENNE, presente al Parlamento, che la FERPA è stata capace non solo di realizzare degli studi sulla questione delle cure di lunga durata, come fanno tante altre organizzazioni o ricercatori, ma che è soprattutto capace di mobilitare tante persone e di «fare così sentire la sua voce».

Questa grande partecipazione dei membri della FERPA è anche di buon augurio riguardo alla mobilitazione che richiederà la raccolta di milioni di firme in un anno, necessaria a portare la Commissione a muoversi a livello europeo perché ciascuno abbia la possibilità di vivere e di curarsi degnamente, in uno sforzo solidale.

Come ha ricordato il Segretario Generale della FERPA, Bruno COSTANTINI, specialmente davanti al Commissario, i servizi della Commissione, competenti per trattare la ricevibilità giuridica dell’Iniziativa Europea che conta di lanciare la FERPA e che è la prima tappa indispensabile a tutta l’ICE, hanno dato all’organizzazione un segnale positivo, il che rinforza ancora di più la determinazione della FERPA.

Ma, come ha insistito il Segretario Generale, per la FERPA e le sue organizzazioni non si tratta di uno sforzo giuridico, bensì di uno sforzo democratico, cioè quello di dare la parola ai cittadini europei sull’argomento che li riguarda in modo particolare…

Ha anche indicato il fatto che il contenuto dell’ICE che la FERPA intende lanciare mira a portare la Commissione a stabilire un «diritto» a livello europeo, che permetta a ciascuno, nel seno dell’Unione, di poter vivere degnamente, indipendentemente dai rischi legati alla salute, e di avere accesso alle cure sanitarie e ai servizi di accompagnamento necessari, qualunque sia l’età, l’handicap, la situazione finanziaria o la residenza.

Nel suo intervento, il Commissario Lazlo ANDOR ha precisato che per lui

  • far pesare sulle famiglie le cure dispensate alle persone anziane non è la soluzione, e che bisogna alleggerire «il fardello» degli aiuti familiari,
  • ma anche trovare i mezzi per assicurare il finanziamento dei servizi,
  • e infine che tutti i cittadini devono beneficiare delle cure di lunga durata.

I partecipanti sono stati sensibili alle proposte della Rappresentante della CES che, fermamente e senza ambiguità, ha portato il suo sostegno all’iniziativa della FERPA, come hanno fatto il Presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici, Hannes SWOBODA, o Sergio COFFERATI, componente del Comitato Impiego e Affari Sociali del Parlamento, che con i suoi collaboratori è stato il perno aperto di questa manifestazione, o ancora Pier Antonio PANZERI, componente del Comitato sul Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori.

La Presidente del Comitato Impiego e affari sociali del Parlamento, Pervenche BERES, dopo aver ricordato l’articolo 25 della Carta dei Diritti Sociali Fondamentali, che concorda che «l’Unione riconosce e rispetta il diritto delle persone anziane a condurre una vita degna e indipendente e a partecipare alla vita sociale e culturale», ha insistito soprattutto non solo sull’esistenza dei servizi per le persone anziane, specialmente quelle disabili e/o con perdita di autonomia, ma anche sulla questione dell’accessibilità ai servizi, che per loro è una questione essenziale. Ha ricordato anche che per lei «le riforme strutturali imposte agli Stati Membri dal Consiglio non devono tradursi in una riduzione delle spese pubbliche là dove sono necessarie».

Sono state fatte anche due presentazioni che hanno insistito sulla necessità di «professionalizzare» e di «assicurare socialmente» chi interviene nel campo dell’accompagnamento delle persone con perdita di autonomia/disabili, qualunque sia la loro età:

  • La prima dal rappresentante della Fondazione di Dublino per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, che ha rammentato come la cosa essenziale nella cura alle persone anziane e/o con perdita di autonomia era assicurata dai loro prossimi;
  • La seconda dal rappresentante dell’Associazione europea dei fornitori di servizi alle persone disabili (EASPD), che ha sottolineato come ad esempio esista un Comitato settoriale del Dialogo sociale per i parrucchieri, ma che non esiste nulla di simile per chi è cento volte più numeroso e chi interviene nel campo dell’accompagnamento delle persone con perdita di autonomia/disabili.

Sono stati fatti anche due interventi militanti, particolarmente strazianti, per mostrare le difficoltà concrete con le quali le persone in difficoltà sono confrontate:

  • le persone con perdita di autonomia, com’è il caso specialmente in Francia. E’ così che Françoise WAGNER dell’UCR-CGT, a partire dal percorso che lei stessa ha conosciuto con la perdita di autonomia dei suoi genitori, ha rilevato specialmente, da una parte, i prezzi alti degli istituti per le persone con perdita di autonomia, che rappresentano sempre più un «mercato» attraente per il settore privato. Ma, d’altra parte, ha insistito sul fatto che l’assenza di coordinamento dei servizi di intervento presso queste persone, piuttosto che rassicurarli, li angoscia e dà loro «le vertigini»;
  • ma, allo stesso modo, i partecipanti a questo settore. A partire dalla testimonianza di una badante, riportata da Jeannine MARTIN, della CSC, che ha mostrato, in particolare, come in Belgio, sotto la pressione «economica» che si esercita sul numero di mansioni richieste dal personale, si arriva a una «disumanizzazione» del mestiere e quindi a una impossibilità di passare un maggiore «tempo di qualità» seguendo le persone prese in carico.

Per concludere questo raduno, la FERPA ha lanciato a tutti i partecipanti un vibrante appello alla mobilitazione, ricordando che l’ICE è un’opera di ampio respiro e che conviene mobilitarsi fin da oggi,

  • sensibilizzando largamente attorno a sé su questa Iniziativa Cittadina Europea, e sul contenuto dell’ICE della FERPA per incitare a firmare,
  • allertando i media e i «creatori di opinione» localmente, nazionalmente…
  • interpellando i politici e specialmente i parlamentari europei, approfittando della campagna per le elezioni europee che si aprirà nello stesso periodo in cui sarà lanciato l’ICE,
  • e costituendo senza aspettare oltre le squadre di militanti incaricate di organizzare e di realizzare la raccolta delle firme.

Così si è ricordato: «Non si tratta di un lusso, ma di un’urgenza sociale»!

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