A seguito del taglio di un milione di euro dei finanziamenti destinati al Prina, il Piano Regionale per la Non Autosufficienza, Spi, Fnp, Uilp Umbria, in totale disaccordo con la decisione della Regione, con una nota congiunta indirizzata all’Assessore alla Sanità, formalizzano le contestazioni già formulate durante la consultazione avvenuta in videoconferenza il 27 e 29 maggio.

I sindacati, innanzitutto contestano “la riduzione di piu di 1 milione di euro sulle risorse derivanti dal bilancio regionale. La quota di finanziamento della legge regionale n.9 del 4 giugno 2008 è stata oggetto di un accordo con la precedente giunta, raggiunto dopo un duro confronto, accordo tuttora vigente che prevede per le annualità 2018,2019 e 2020 l’impegno della Regione a integrare i fondi provenienti dal fondo nazionale per la non autosufficienza con risorse del bilancio regionale non inferiori a quelle stanziate nell’anno 2016 pari a 4,2 milioni. Spi, Fnp, Uilp chiedono “il rispetto dei contenuti dell’accordo a cominciare dal ripristino delle risorse relative al 2019.” e “un aumento significativo delle risorse del bilancio regionale da destinare al Prina, che, accompagnate alle risorse previste dal decreto rilancio ( specificatamente destinate ad aumentare gli anziani presi in carico in particolare nella rete dei servizi domiciliari) potranno allargare la possibilità di accesso alle prestazioni ad un numero molto più ampio di persone non
autosufficienti. Infatti in Umbria” proseguono i Sindacati” non solo abbiamo oltre 38000 persone ultra85enni, quindi più esposte a rischio disabilità come riportato nel Piano, ma anche 43879 titolari di indennità di accompagnamento (quindi non autosufficienti) ai quali si devono aggiungere i titolari di indennità Inail per infortunio sul lavoro, di pensione di inabilità, invalidità e gli invalidi civili al 100% per i quali l’accesso alle tutele del Prina è ancora troppo ridotto.”

Inoltre, sottolineano nella nota i Sindacati, risulta “sbagliata e inaccettabile” l’ipotesi di sottrarre risorse destinate ai servizi domiciliari, già insufficienti, per destinarle alla assistenza indiretta. “Per questo chiediamo che, dalle azioni previste per l’area anziani nel triennio, sia eliminato il punto contenente la dicitura ‘incrementare, laddove possibile, l’assistenza indiretta per sostenere la famiglia e/o il badantato’”.

Concludono Spi, Fnp, Uilp: “Pur condividendo gli obiettivi programmatici del piano che richiamano le finalità delle legge 9/2008 fortemente voluta dalle OO.SS. dei pensionati dell’Umbria il giudizio sulla proposta di piano, per le motivazioni sopra evidenziate, a partire dal taglio delle risorse del bilancio regionale, è negativo.”