Rivalutazione pensioni: “Adesso i pensionati sanno di quanto aumenteranno le loro pensioni: poco. Anche quest’anno la rivalutazione delle pensioni sarà troppo bassa per permettere alle pensionate e ai pensionati di recuperare davvero il potere d’acquisto che hanno perso.”
Ha dichiarato Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uil Pensionati a Palermo, a margine del Consiglio Uil Sicilia, commentando quanto stabilito dal Decreto MEF che fissa la perequazione delle pensioni 2026.
Rivalutazione pensioni: gli aumenti
Con la rivalutazione dell’1,4%, una pensione di 1.500 euro crescerà di appena 21 euro al mese, arrivando a 1.521 euro. Un assegno di 2.000 euro aumenterà di 28 euro, mentre una pensione di 2.600 euro, entrando nella seconda fascia, si fermerà a un incremento di circa 36 euro mensili. Un assegno di 3.200 euro salirà di 43 euro circa, mentre una pensione di 5.000 euro crescerà di poco più di 62 euro.
Abbassare le tasse ai pensionati
“Non possiamo continuare a far finta che questi aumenti compensino il carovita.” Prosegue Barbagallo “I prezzi di beni essenziali, sanità, trasporti e servizi sono cresciuti molto più delle pensioni, e chi vive solo di pensione non ha nessuno strumento per difendersi.
Per questo lo diciamo chiaramente: la rivalutazione non basta. È indispensabile intervenire subito, già con questa legge di bilancio, per ridurre le tasse anche alle pensionate e ai pensionati, anche perché quelli italiani pagano più del doppio dei loro colleghi europei. Ridurre le tasse è l’unico modo per dare un sollievo reale e immediato a milioni di persone che hanno già pagato più di tutti gli effetti dell’inflazione.”