Uilp Calabria: “Oggi siamo stati in Regione per confrontarci sugli sviluppi delle politiche dell’invecchiamento attivo nella strategia sociale della Regione Calabria.
Questo è un tema particolarmente sentito per noi sindacato dei pensionati -ha dichiarato il Segretario generale Uilp Calabria Francesco De Biase- che in modo unitario già dal 2018 sostenemmo, per giungere all’approvazione di una norma che garantisse l’esercizio dei diritti delle persone anziane.
L’aumento degli anni di vita in buona salute deve costituire uno dei principali obiettivi della politica sanitaria del nostro Paese, dato che oltre a migliorare la condizione delle persone, comporterebbe anche una riduzione della spesa sanitaria pubblica nel suo complesso.
Noi ribadiamo un principio fondamentale, alla base dell’invecchiamento attivo ed in salute vi deve essere una sanità ad accesso universale, un funzionamento efficiente ed efficace, al passo con i tempi, che eviti gli sprechi e che sia adeguatamente finanziato, in tutto il territorio nazionale senza differenze di natura geografica.
Le politiche per l’invecchiamento attivo non devono essere improntate ad azioni “paternalistiche”, devono uscire dalla logica meramente assistenziale, non possono contare solo sull’impegno se pur molto importante e fondamentale, del volontariato e delle associazioni di promozione sociale, ma per essere concretamente attuate, vanno rafforzati e potenziati tutti i servizi pubblici, in un’armonia di servizi, che hanno quale punto focale l’individuo.
Uilp Calabria: l’invecchiamento della popolazione è da considerarsi una conquista del nostro sistema di welfare
E l’iniziativa di oggi rappresenta un momento significativo per riflettere e affrontare un tema di rilievo fondamentale per la nostra società, in quanto l’invecchiamento della popolazione è da considerarsi una conquista del nostro sistema di welfare che, nel corso di questi anni, ha garantito un miglioramento delle condizioni della qualità di vita di tutti i cittadini, inclusi i calabresi, anche se costretti a scontrarsi con limiti storici nell’erogazione delle prestazioni.
Vogliamo muovere comunque alcune critiche alla “Legge Delega n. 33 del 2023 “ che disciplina le deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane:
• La prima è che l’invecchiamento attivo non riguarda solo la popolazione over 65, ma l’intera popolazione indipendentemente dall’età, perché parliamo di cultura, di stili di vita.
• La seconda perché la norma nel suo complesso e quindi anche per la parte dell’invecchiamento attivo è ad invarianza di risorse.
Le riforme a costo zero non esistono, li si può parlare al massimo di buoni propositi, di obbiettivi potenziali.
Per noi è importante reperire risorse aggiuntive per attuare i principi della legge, soprattutto sul tema della prevenzione e della promozione di una vita sana, ed in particolare nella nostra terra dove i servizi socio sanitari e la medicina territoriale segnano il passo.
Le persone anziane sono infatti una grande risorsa della nostra società, aiutano e sostengono le famiglie e in questi ultimi difficilissimi anni hanno svolto la funzione di vero e indispensabile ammortizzatore sociale.
Dobbiamo guardare alle persone anziane come protagoniste del welfare familiare, portatori di saperi, di esperienze da tramandare, di valori, di ricchezza attiva.
Queste sfide rappresentano un’opportunità per il nostro Paese e per la nostra regione, per sviluppare la cosiddetta “economia d’argento” con la creazione di posti di lavoro di qualità sul territorio.
Servizio civile di anziani attivi
Per questo abbiamo lanciato una proposta a livello nazionale, di istituire un Servizio civile di anziani attivi, per le pensionate e i pensionati che possono svolgerlo e desiderano farlo.
È stato un errore far svolgere i lavori socialmente utili ai giovani, perché si sono trasformati in una fabbrica di precariato. I giovani hanno bisogno di lavoro stabile, mentre le persone anziane, mettendosi al servizio della comunità e svolgendo attività a loro gradite potrebbero anche integrare le pensioni e recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni, mortificate da inflazione e carovita.
La sfida è quella di trasformare i diritti in opportunità, di promuovere la solidarietà tra le generazioni, di gestire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione, programmando fin da subito i servizi, in relazione ad una società che cambia, con bisogni e necessità differenti.”