Continua la mobilitazione anche in Calabria: così Francesco De Biase, Segretario generale Uilp Calabria ieri, 30 Marzo, nel corso dell’iniziativa: ‘Il volontariato, da una idea ad un ruolo sociale per la collettività’:
“Vogliamo costruire una società più sensibile, giusta, solidale, vogliamo estendere la nostra presenza tangibile sul territorio con le nostre ADA in modo da tendere la mano al bisogno e sostenere i cittadini lasciati senza risposta dai vuoti istituzionale. Alla politica chiediamo riforme, garanzia di coesione, contro egoismi sterili perché bisogna garantire equità di diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale.
Chiediamo l’integrazione tra il sociale e il sanitario, tra la legge sulla disabilità e quella per il riordino dei servizi, l’integrazione tra la medicina territoriale e la legge sulla non autosufficienza. Noi vogliamo fare la nostra parte. Per noi non è mai mancata la volontà e l’impegno, anzi abbiamo mantenuto fin da dicembre alta l’attenzione sui tanti temi contenuti nella nostra piattaforma di rivendicazione, ma oggi il linea con le indicazioni della UIL, dobbiamo dare “voce al paese reale” dobbiamo passare dalle intenzioni alle azioni. I pensionati rappresentano quasi il 24% della popolazione e non possono essere trattati solo come salvadanaio pagando il prezzo di politiche scellerate che ad ogni manovra finanziaria mortificano le rivalutazioni incidendo significativamente sul potere d’acquisto.
La scelta fatta dall’esecutivo Meloni di introdurre il blocco delle rivalutazioni per importi complessivi, ha generato una perdita del potere d’acquisto equivalente ad una intera rata pensionistica in un anno.
Il taglio alla perequazione non è un danno solo nell’immediato a maggior ragione in un periodo di grande inflazione, ma si proietta anche nel futuro condizionando il potere d’acquisto dei pensionati.
Noi non accettiamo che si strumentalizzino logiche di contrapposizione tra le diverse fasce sociali, per coprire l’inefficienza della proposta politica.
La proposta di delega fiscale rappresentata dal Governo non è accettabile.
Chi paga le tasse in Italia lo sappiamo !!! oltre il 94% del gettito Irpef di questo paese è generato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.
Noi pretendiamo risposte perché bisogna dire come facciamo a ridurre le tasse a coloro che le pagano e non come scontare le tasse a chi non le paga, applicando una norma incostituzionale qual è la flat tax.
Questa misura non rispetta il principio della progressività sancito dall’articolo 53 della Costituzione che dispone come tutti i cittadini siano tenuti a versare in modo proporzionale all’aumentare delle loro possibilità economiche.
È prioritario a questo punto pretendere una riforma fiscale che segni una svolta epocale nella lotta all’evasione che agevoli chi le tasse in questo Stato le paga e, le paga nella misura più alta tra gli Stati OCSE.
Le tasse servono a garantire i servizi a garantire i bisogni dei cittadini, bisogna pagarle, ma con la progressività prevista dalla costituzione.”