Grande manifestazione dei pensionati sabato 16 novembre al Circo Massimo a Roma
Le dichiarazioni di Carmelo Barbagallo Segretario generale Uil
“Quella di sabato sarà una grande manifestazione: le pensionate e i pensionati non si arrendono e sono determinati a non mollare”.
È il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, in occasione della riunione dell’Esecutivo nazionale della sua Organizzazione, a rilanciare l’iniziativa che si svolgerà nella mattinata del 16 novembre a Roma, al Circo Massimo.
“Tutte le nostre categorie – ha detto Barbagallo – hanno assicurato una presenza molto significativa anche di lavoratrici e lavoratori. Le pensionate e i pensionati, infatti, sono stati sostanzialmente ignorati da questa manovra, ma la manifestazione sarà un momento di protesta e di proposta per un modello di sviluppo, prefigurato nella piattaforma unitaria, che interessa l’intero sistema economico. Nella manovra ci sono molte promesse, ma i fatti concreti sono ancora pochi e l’attuazione di alcune decisioni è ridimensionata dalle poche risorse o procrastinata nel tempo come, ad esempio, accade per il rinnovo dei contratti pubblici. Questa iniziativa, dunque, sarà l’occasione per ribadire, con forza, le nostre posizioni e per chiedere al Governo e al Parlamento di non peggiorare quei pochi risultati conseguiti, ma anche di migliorare alcuni passaggi della manovra. Contestualmente, solleciteremo l’avvio di un confronto per vere riforme sul fronte previdenziale, a partire dall’introduzione di una flessibilità effettiva verso il pensionamento, e su quello fiscale, a partire da un provvedimento per la detassazione degli aumenti contrattuali. Così come, infine, servirà un governo della transizione, per evitare che il necessario passaggio alla green economy non avvenga con meccanismi di tassazione, deleteri per i livelli occupazionali di molte attività. Ecco perché sabato, in piazza, saremo in tantissimi a sostenere i pensionati che, per tutti noi, sono una risorsa e non un peso, veri e propri ammortizzatori sociali, a disposizione della famiglia e della collettività e che meritano, dunque, attenzione e rispetto. Nel Paese, poi – ha sottolineato Barbagallo – si pone un problema vero di tenuta del tessuto industriale e aziendale, nel suo insieme. La vicenda ex Ilva è l’emblema di questa precaria condizione che, in realtà, investe tutto il mondo produttivo e dei servizi. Nello specifico, va detto che il clima di ostilità di alcune Istituzioni nei confronti dello stabilimento siderurgico di Taranto rischia di contribuire alla fine di un’esperienza industriale che può trascinare in una crisi ancor più profonda l’economia del territorio e del Paese. Noi – ha concluso Barbagallo – crediamo che sia ancora possibile far rispettare l’accordo sottoscritto lo scorso anno, l’unico strumento utile sia a salvare l’occupazione sia ad avviare un necessario processo di risanamento ambientale. Governo e Istituzioni, dunque, facciano l’impossibile per assicurare un futuro a 20 mila lavoratori e all’economia del Paese”.
Roma, 12 novembre 2019