“Nessuno si fa carico della sostenibilità sociale dei pensionati con assegni sempre più bassi. Occorre quindi una riforma del sistema previdenziale ricordando che con il 31 dicembre termina la sperimentazione di Quota 100.” È quanto dichiara la Uilp Ascoli Piceno, commentando recenti dati Inps.

“Con il ritorno esclusivo al modello Fornero avremmo -prosegue la Uilp Scoli Piceno- un salto anagrafico che per molti sarà di cinque anni (da 62 anni ai 67 anni nella pensione di vecchiaia).

Abbiamo quindi posto al Governo Draghi alcune proposte: accesso alla pensione da 62 anni età, o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Il riconoscimento alle donne 12 mesi per ogni figlio per anticipare l’età dell’uscita oppure incrementare il coefficiente di calcolo della pensione.

I giovani, con il ritorno al modello Monti-Fornero, oggi, rischierebbe di andare in pensione a 70 anni. Per questo rivendichiamo una pensione di garanzia per loro, un minimo sotto al quale non poter andare. Questo può essere uno strumento di tutela contro i vuoti contributivi nelle carriere spesso precarie dei giovani e non solo.

Inoltre c’è da risolvere la confusione tra spesa previdenziale e assistenziale. L’Irpef che pesa principalmente sui redditi da lavoro dipendente e da pensione, tra i quali c’è una profonda differenza fiscale poiché, a parità di reddito, i pensionati pagano una quota maggiore di fisco. Ricordiamo che i pensionati italiani sono quelli che hanno il maggior carico fiscale in Europa. Nei primi mesi del corrente anno sono state liquidate 33.000 nuove pensioni, oltre 5.000 in meno rispetto allo scorso anno.”