Video intervista al Segretario Uilp Sicilia Antonino Toscano:

“Premettendo che l’informazione è stata un caos fin dall’inizio, bisogna coinvolgere i medici di famiglia – Afferma Antonino Toscano, Segretario Uilp Sicilia-. Loro hanno gli elenchi, hanno tutto. Dovrebbero chiamare i pazienti e convincerli a vaccinarsi. Nessuno meglio del medico di famiglia, che è il ‘confessore del paziente’, ci può riuscire.

La sanità nel nostro Paese è stata privatizzata, con un taglio di 37 miliardi in 10 anni – evidenzia Toscano – e milioni di nostri concittadini hanno dovuto scegliere di mangiare anziché curarsi. Si cura solo chi ha soldi, l’unica strada è quella del pagamento. In Sicilia la situazione è ancora peggiore, perché non solo abbiamo subito i tagli nazionali ma anche quelli dovuti al piano di rientro regionale. La conseguenza di tutto ciò è che sono diminuite le risorse umane ed i posti letto e aumentate di moltissimo le liste d’attesa. Questo perché nella nostra regione non è mai decollata la medicina territoriale. A ciò aggiungiamo il trattamento dei pazienti nelle strutture per anziani e nelle case famiglia, spesso ridotte a ‘lager’”.

“Speriamo che la politica ci ascolti – prosegue Toscano -. Va cambiato il paradigma, la persona va curata a casa attraverso un‘assistenza domiciliare socio – sanitaria adeguata al tipo di problema che ha l’anziano. Per questo ho parlato di unificazione dell’Assessorato regionale alla Salute con quello delle Politiche Sociali; chiaramente è una provocazione ma una collaborazione tra gli assessorati servirebbe davvero. Le risorse ci sono, la riforma si sta affrontando anche a livello nazionale, con una sinergia tra i ministri Orlando e Speranza, ma qua in Sicilia questa cosa ancora non la notiamo”.

“Se si rilancia la medicina del territorio agli ospedali rimarrebbe poco, solo le patologie acute e la riabilitazione – conclude il Segretario Generale UILP -. E non solo, si recupererebbero anche i costi impropri dei ricoveri, che forse da soli basterebbero a fare una riforma sanitaria. Anche perché le risorse del recovery plan nel 2026 termineranno, e la Regione Siciliana si deve organizzare. Chiediamo risposte chiare in questa direzione, e se non arriveranno metteremo in atto delle iniziative per sensibilizzare la politica e la popolazione”.