“Dopo il mai avvenuto decollo delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (le Usca), in Lombardia oggi più che mai abbiamo davanti agli occhi il clamoroso ritardo e la disorganizzazione della campagna di vaccinazione antinfluenzale per gli over 60.- dichiarano Spi, Fnp, Uilp Lombardia- La situazione critica è da attribuirsi in particolare all’assoluta insufficienza delle dosi messe a disposizione, ma allo stesso tempo è bene ricordare come nella nostra Regione vi sia un basso ricorso ai vaccini da parte della popolazione anziana. Nonostante l’emergenza Covid-19, che dovrebbe incentivare maggiori precauzioni nelle fasce d’età più a rischio, il numero di over60 che si sottopongono al vaccino è ancora molto basso.

Nella stagione 2019-2020, la copertura delle vaccinazioni nella popolazione anziana lombarda è stata solamente del 49.9%. Analizzando i dati regionali a partire dalla stagione 1999-2000 ad oggi e paragonandoli a quelli di altre regioni, si evidenzia un trend ormai consolidato: La Lombardia risulta trovarsi spesso  al di sotto della media nazionale (2015/16 49,9% media nazionale- 47,7%  dato lombardo, 2016/17 52% media nazionale/ 47,5% dato lombardo, 2017-18 52,7% media nazionale/47,7% dato lombardo, 2018/19 media nazionale 53,1% dato lombardo 48,2%, 2019/20 media nazionale 54,6% dato lombardo 49,9%)

Preoccupano fortemente questi trend storici in una situazione come quella attuale che vede i ritardi dovuti alla deficitaria gestione vaccini da parte di Regione Lombardia. È bene ricordare come il Ministero della Salute abbia posto come obiettivo da raggiungere il 75 % di copertura vaccinale antinfluenzale degli over60 (ottimale 95%).”

Proprio su questi punti si è incentrato il convegno “Vaccini. La cura passa dalla prevenzione” organizzato da Spi, Fnp, Uilp Lombardia in collaborazione con Happy Ageing, Allenza per l’Invecchiamento Attivo, a cui hanno partecipato, oltre ai rappresentanti dei tre sindacati e a Michele Conversano, Presidente di Happy Ageing, anche Claudio Garbelli, Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, Giorgio Barbieri, Medico di Medicina Generale e Matteo Cesari, Professore Università degli Studi di Milano, specialista in Geriatria.

Con l’allungamento della vita, che si accompagna di conseguenza a una maggiore diffusione delle malattie croniche, è necessario ripensare a modelli più efficaci di prevenzione, passando anche dai vaccini e da una campagna che li incentivi in maniera più funzionale.

In un momento storico come quello attuale, in cui ci si ritrova a convivere con un virus che colpisce maggiormente proprio la fascia over 60 della popolazione, questo ripensamento diventa imprescindibile. Aggiungere le difficoltà di diagnosi differenziale di sindromi simil-influenzale (ILI), oltre ai danni da agenti infettivi particolarmente incidenti tutti gli inverni a quelli di Covid-19 potrebbe rendere la situazione molto critica. È assolutamente urgente proteggere le fasce fragili con tutti i mezzi a disposizione, vaccini in primis. Bisogna evitare di aggiungere epidemia alla pandemia, mantenendo e incrementando le coperture vaccinali per gli anziani.

“Oggi, in occasione di questa iniziativa, lanciamo un appello unitario alla sensibilizzazione della popolazione lombarda over60 rispetto all’importanza della vaccinazione antinfluenzale. I ritardi dovuti all’avvio della campagna di vaccinazione non possono avere scusanti; ancora una volta chi governa la sanità in Lombardia arriva impreparato ad un appuntamento di cui tutti avevano sottolineato l’importanza” dichiara lo Spi Lombardia.

Aggiunge Fnp Lombardia: “Proviamo a chiedere ai tanti cittadini lombardi costretti a rivolgersi e pagare il privato per vaccinarsi se si sentono tutelati da questa regione. E chiediamo anche ai medici lasciati soli impotenti a fronte delle richieste di vaccini dei loro assistiti”

“Inoltre – rincara la Uilp Lombardia – il rischio della sovrapposizione e della sommatoria dei sintomi delle due sindromi, influenzale stagionale e Covid, oltre  alla salute delle persone fragili mette a repentaglio anche la tenuta del sistema,  che in Lombardia è già fortemente stressato”.