“Una proposta che susciterà sicuramente discussioni e apprezzamenti quella lanciata dalla Uil Pensionati dal segretario generale Carmelo Barbagallo e condivisa nell’ultimo direttivo della Uilp Trento. Parliamo del sevizio civile per anziani che si inserisce nelle politiche di invecchiamento attivo “un processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano” come le ha definite nel 2002 l’Organizzazione mondale della sanità.” Così la Uilp Trento, tramite un comunicato stampa emanato nei giorni scorsi.
“Numerosi studi internazionali -continua la Uilp Trento- testimoniano il legame positivo esistente tra l’invecchiare in maniera attiva e i benefici sulla salute fisica e psicologica, inclusa la percezione di una maggiore qualità e soddisfazione della vita.
Invecchiamento attivo significa essere attivi o attivarsi in maniera formale o informale in uno o più ambiti della sfera sociale (mercato del lavoro, volontariato, relazioni sociali, educazione permanente, assistenza a familiari con disabilità, fare i nonni) o anche personale (attività del tempo libero, hobby, turismo, giardinaggio, musica), scegliendo liberamente l’attività o le attività nelle quali impegnarsi, a seconda delle proprie aspirazioni e motivazioni.
In considerazione dei suoi effetti positivi sugli individui, l’invecchiamento attivo può essere considerato uno strumento di prevenzione per aspirare quanto più possibile a un invecchiamento in salute.
Sulla scorta di queste osservazioni ed evidenze scientifiche, la Uilp Trento ha pensato a riproporre, per la terza età, le procedure e le dinamiche previste per il servizio civile per i giovani: con un’accortezza in più, rendere modulabile l’intervento sul quale l’anziano vuole impegnarsi.
Non una concorrenza sul mercato del lavoro, tende a sottolinare il sindacato dei pensionati UIL, ma un prolungato apporto attivo da parte delle persone anziane (nel volontariato sociale e culturale, come tutor alle giovani generazioni) che può aiutare a contenere la spesa per servizi sociosanitari e consumo di farmaci, con vantaggi per l’intera società.
Il concetto di invecchiamento attivo è da diversi anni in agenda a livello europeo, promosso attraverso una molteplicità di documenti ed iniziative tra le quali , a titolo esemplificativo: il Piano di Azione Internazionale di Madrid sull’Invecchiamento , la creazione del Partenariato Europeo per l’Innovazione sull’Invecchiamento Attivo e in Buona Salute nel 2011.
Dal 2019 è stata avviata un’ambiziosa iniziativa a livello nazionale che è ancora in corso, e ha dato vita ad un coordinamento partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo che coinvolgono tutti i rilevanti stakeholder (regioni, ministeri, società civile, ricerca, ecc.) ai vari livelli nazionale, regionale e locale, per realizzare in maniera partecipata, attraverso un processo co-decisionale, un modello di interventi e “buone politiche” in materia di invecchiamento attivo.
Quella lanciata dalla Uilp Trento è una proposta che viene sottoposta al livello politico “sarebbe anche un modo- dice il Segretario Uilp Trento Claudio Luchini- per dimostrare la maturità della nostra autonomia”.