In FVG indice di vecchiaia del 191,8%. Gruarin (UILP FVG): “urgente una politica più coordinata per mettere in rete servizi, contributi e risorse umane). Zaami (UIL Pordenone): “Fondamentale agire sulla prevenzione e sulle disuguaglianze per arrivare a invecchiamento attivo in condizioni ottimali”. 

In Friuli Venezia Giulia, con una popolazione residente di 1.229.363 abitanti e un’età media di 46,2 anni, si registrano – secondo i dati Istat – un indice di vecchiaia del 191,8%, un indice di dipendenza strutturale del 58,8% e un indice di dipendenza anziani pari al 38,6%.

E’ partendo da questi dati che la UIL Pensionati del Friuli Venezia Giulia ha aperto ieri mattina il convegno sulle prospettive per la sanità e l’assistenza agli anziani svoltosi nella sala riunioni della Zona Industriale di Ponte Rosso (ZIPR), a San Vito al Tagliamento, promosso dal segretario provinciale della UIL di Pordenone Giovanni Fabbian, a cui hanno partecipato, tra gli altri, la consigliera regionale Renata Bagatin che ha esposto il piano operativo 2018 della legge sull’invecchiamento attivo, il Direttore generale dell’Aas 5 di Pordenone Giorgio Simon che ha analizzato la situazione dei bisogni degli anziani del pordenonese e l’ampia offerta di servizi di prevenzione e cura della salute e la responsabile dei servizi sociali Uti Tagliamento Tamara Zandotti che ha tracciato i servizi sociali offerti agli anziani nel territorio pordenonese e la necessaria integrazione con il socio-sanitario.

“I dati vanno letti ma anche interpretati e accompagnati, collegati tra loro per tracciare un quadro complessivo e costruire, di conseguenza, una politica organica e intelligente di azione”, ha affermato nei saluti introduttivi la segretaria regionale della UIL Pensionati Magda Gruarin, puntando l’attenzione sulle condizioni di salute delle persone anziane.

“In Italia le persone over 75 anni vivono condizioni di salute peggiori rispetto agli altri Paesi europei. Il 23,1% degli anziani ha gravi limitazioni motorie; la grave riduzione di autonomia personale riguarda oltre un anziano su dieci e l’11,2% degli anziani riferisce gravi difficoltà in almeno un’attività di cura della persona, con diseguaglianze sociali nelle condizioni di salute che riflettono la situazione reddituale – ha snocciolato altri dati -. In sostanza se gli ultimi dati ci dicono che gli anziani in Italia sono tra i più longevi in Europa, viene anche messo in rilievo che hanno maggiori problemi di salute”.

L’invecchiamento costante della popolazione, che riguarda la provincia di Pordenone come il resto del Friuli Venezia Giulia, “produce effetti su gran parte dei settori della società e impone uno sguardo d’insieme sul fenomeno, da analizzare nelle sue sfaccettature”. “La Regione Friuli Venezia Giulia ha sempre avuto una buona attenzione verso le cure domiciliari e anche con l’ultima finanziaria vengono confermate importanti risorse al Fap (fondo per la non autosufficienza), in un bilancio che prevede uno stanziamento di 2 miliardi e 600 mila euro alle politiche socio-sanitarie – conclude Gruarin -. Si sente però l’urgenza di una politica più coordinata che sappia mettere in rete servizi, contributi, risorse umane. Si dovrebbe dedicare maggiore attenzione alle cure intermedie e dare corpo alle tematiche sull’active ageing”.

Presente anche il segretario provinciale della UIL di Pordenone Roberto Zaami che ha ricordato l’importanza di un “intervento politico strutturale che agisca anche nella fase della prevenzione. Per avere un buon invecchiamento attivo è necessario arrivare in condizioni di salute ottimali e agire sulle disuguaglianze. Un esempio? Agire sui fattori che generano le malattie professionali”. Il segretario provinciale della UIL di Pordenone Zaami ha rilanciato al proposito una proposta alle azienda sanitarie: “perché nelle domande di accesso ospedaliero non si inserisce anche quella della tipologia di lavoro o mestiere svolto? Consentirebbe di prendere una serie di dati a riferimento per delle analisi più dettagliate e di dare il giusto perso ai costi sociali delle malattie professionali”.

Zaami ha anche sottolineato “la necessità che le attività e i servizi già esistenti facciano rete per accompagnare il cittadino a un buon invecchiamento attivo”.

Al termine il segretario Zaami ha inaugurato anche i locali appena rinnovati della sede UIL di San Vito al Tagliamento, in via De Gasperi 8, con il taglio del nastro alla presenza del sindaco Antonio Di Bisceglie e delle altre autorità.

“Questa sede, ottenuta con il contributo dei nostri pensionati della UIL e con l’aiuto di preziosi collaboratori, ha ottenuto il riconoscimento di sede zonale che ci consente di essere presenti sul territorio, come punto di riferimento per dare aiuto e sostegno alla cittadinanza, con particolare attenzione alle famiglie e persone che si trovano in condizioni di maggiore bisogno  – ha dichiarato Zaami -. L’augurio è che ci permetta anche di rafforzare la collaborazione con le istituzioni locali”.