L’otto novembre si è svolto a Napoli il “Convegno sull’evoluzione tecnologica e l’impatto sul welfare”. Un quadro normativo per uno Stato Sociale alla prova del cambiamento,organizzato dalla UIL pensionati della Campania, al quale hanno preso parte Carmelo Barbagallo, segretario generale della UIL nazionale, Giovanni Sgambati, segretario generale della UIL Campania, Biagio Ciccone, segretario regionale della UIL pensionati, Sergio Buonanno, amministratore Delegato di Invitalia Ventures, Federica Caracò, ingegnere biomedico vincitrice del premio internazionale Health Technology Challenge AIIC, Valeria

Fascione, assessore regionale con delega alle StartUp, all’innovazione e all’internazionalizzazione, Alessandra Moretti, eurodeputato, Elio Pariota, Direttore Generale Università Telematica Pegaso, e Stefano Ronchi, managing partner di Valore srl, moderati dal giornalista culturale Michele Giustiniano.
«Una politica economica che non si fonda su processi industriali innovativi e tecnologici è miope – ha dichiarato nel corso della giornata il segretario Carmelo Barbagallo –  oggi con le piattaforme digitali si fanno più soldi che con le piattaforme petrolifere: bisogna regolamentare questi fenomeni per evitare nuove storture e nuove diseguaglianze. L’innovazione tecnologica è generatrice di progresso, ma questi processi di trasformazione vanno governati per far sì che determinino anche un diffuso benessere sociale. Oggi non sempre è così, anzi, nel mondo, i ricchi sono sempre più ricchi e meno numerosi, mentre i poveri sono sempre più poveri e numerosi. È indispensabile, quindi, tra le altre cose, strutturare un nuovo welfare più efficiente e capillare che ponga rimedio alle nuove condizioni di disagio scaturite da percorsi di modernizzazione non sempre adeguatamente regolati».

Da sempre la tecnologia ha segnato l’evoluzione della specie umana: dai pugnali realizzati dagli uomini preistorici, alle prime macchine industriali; dai primi calcolatori all’intelligenza artificiale. Il lavoro, l’economia, le relazioni, il sapere, l’informazione, la cultura…tutto è stato profondamente modificato e investito da processi frenetici e inarrestabili. Oggi vi è più che mai la necessità di intervenire, con un quadro normativo adeguato, perché l’innovazione non sia appannaggio di pochi, ma possa essere un volano di sviluppo e benessere per l’intera società, per la costruzione di un nuovo Welfare State.