A pochi giorni dalle festività natalizie, il Governo nazionale ha  proposto di fare un bel regalo, a partire dal  gennaio del prossimo anno, a milioni di pensionati italiani. In sostanza, trattasi del blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo, ossia  1530 euro netti mensili. Secondo la Uilp del Trentino, se tale proposta sarà tradotta in legge, i pensionati diverranno sempre più poveri  perché le loro pensioni perderanno ulteriore potere d’acquisto. Inoltre, il Governo deve sapere che la sua proposta  nella fattispecie è affine alla legge Fornero( (comma 25 dell’’articolo 24 del decreto legge  2011) e come tale può essere resa incostituzionale dall’Alta Corte.  Quella del Governo è una scelta che non solo, come abbiamo ribadito,  è profondamente ingiusta e lesiva delle  legittime aspettative degli anziani pensionati, ma suona addirittura canzonatoria se confrontata alle promesse elettorali a favore dei degli stessi, tra cui la cosiddetta pensione di cittadinanza a partire dal primo gennaio 2019. Purtroppo, il cinismo della classe politica, che in questi ultimi anni si è alternata al  Governo di questo Paese, ha fatto sì che consapevolmente  venissero evitati  interventi efficaci, ossia  leggi incisive sull’attuazione della spending reiew, sulla lotta alle mafie, alla corruzione e alla evasione fiscale, che assieme  producono  una perdita secca per le casse dello Stato di circa 130 miliardi annui. Invece la politica, intraprendendo la strada meno indolore, fa cassa con le  pensioni di una vasta parte della popolazione italiana (circa 11 milioni di pensionati). Incautamente viene sostenuto che  le pensioni in Italia incidono sul Pil per il 16%, mentre in altri paesi europei per il 12%. Ciò non è veritiero. Infatti, se si scorpora  l’assistenza dalla previdenza avremo in Italia la stessa percentuale degli altri paesi europei, ossia il 12% sul Pil.  Inoltre, si fa presente che in Europa la tassazione media delle pensioni è al 12%, mentre in  Italia al 21%. Per tutti questi motivi, a parere della Uil pensionati del Trentino , qualora  il  Parlamento dovesse approvare quanto prospettato dal Governo, dovranno intraprendersi a livello di sindacato unitario manifestazioni e scioperi aventi l’obiettivo di lasciare in vigore l’attuale normativa.