Uil Pensionati Lombardia: Le mobilitazioni, gli scioperi e la manovra che depaupera ancora di più i pensionati che vengono impoveriti sempre di più. E non di meno lo sono i pensionati lombardi come accade ai loro “colleghi” sul resto della penisola. Di questo si è parlato nel corso di un incontro tenutosi oggi, 16 novembre, a Sondrio. Alla riunione, presieduta dalla Segretaria generale Uil Pensionati Lombardia Serena Bontempelli, hanno partecipato Pasquale Lucia, Segretario organizzativo Uil Pensionati, Cecilia De Laurenzi, Tesoriera Uil Pensionati. Il Segretario generale Uil Pensionati Carmelo Barbagallo ha concluso i lavori della giornata.
“E’ chiaro – ha dichiarato la Segretaria generale Uil Pensionati Lombardia Serena Bontempelli – che le pensioni dei Lombardi non sono tutte uguali. I dati che abbiamo elaborato tempo fa evidenziano una netta disparità tra il capoluogo di regione (Milano) e le provincie della Lombardia. Come già ebbi modo di dire dati che sembrano confermare che la statistica è come la scienza del “pollo di Trilussa”. E proprio Sondrio è il fanalino di coda della Lombardia. Se è evidente che la rendita pensionistica deriva dal tipo di lavoro precedente è intuitivo che a Milano la pensione sia mediamente più elevata che non nelle Valli alpine, ma che nel Capoluogo la rendita media sia del 30% superiore rispetto a Sondrio deve far riflettere chi si occupa di negoziazione sociale nei territori. E se a questo aggiungiamo quanto la manovra del governo non prevede è palese che i pensionati ancora una volta sono e saranno la categoria più penalizzata insieme ai lavoratori dipendenti.”
“La nostra protesta – ha evidenziato il Segretario generale Uil Pensionati Carmelo Barbagallo nel corso delle conclusioni – si basa sulla piattaforma che avevamo votato unitariamente, tutte e tre le sigle. Siccome questo governo ci convoca ci ascolta ma non ci sente è necessario ricordargli tutto quello che non va per i lavoratori e per i pensionati e le pensionate attraverso queste manifestazioni. Dal giorno 17 saranno 55 le piazze e 180 i comuni dove andremo a fare presidi. Noi non ci rassegniamo ad avere un governo che se la prende sempre con i pensionati. E ora più di prima siamo impegnati a far capire che noi abbiamo bisogno di una sanità nuova e diversa, a far capire che abbiamo bisogno di potere d’acquisto per aiutare le nostre famiglie e che abbiamo bisogno di avere tutto ciò che è necessario per dare una mano al paese. Per questo noi protestiamo. Lo facciamo per la mancata perequazione, anche quest’anno, delle pensioni sopra q4 volte il minimo. Lo facciamo per i pensionandi, sul blocco della opzione donna, dell’ape sociale e sulla questione del taglio alla perequazione delle pensioni di medici, infermieri, pubblico impiego e scuola. E per ricordare che i pensionati devono essere considerati una risorsa non un peso.”