Tutelare gli anziani: si apre così l’ultima edizione dell’edizione di Liguria Silver, il periodico di informazione della Uil Pensionati Liguria. All’interno un articolo del Segretario generale della Uil Pensionati.

“Nelle ultime settimane ci sono state alcune novità per le pensionate e i pensionati di questo Paese. Notizie buone per pochi e notizie cattive per molti.

Una notizia buona riguarda la Provincia di Bolzano, alla quale abbiamo fatto i complimenti, perché, dopo un confronto con Sindacati e Caf, erogherà (per il triennio 2025-27) ai pensionati over 65 con pensioni inferiori a 1000 euro un contributo annuale che integri quanto già da loro percepito fino al raggiungimento di un tetto massimo di 1.000 euro mensili.
Una iniziativa simile è stata portata avanti anche in Friuli Venezia Giulia, dove verrà erogato un bonus regionale sulle pensioni di importo inferiore al minimo. La misura prevede l’erogazione di un importo aggiuntivo, che per il 2024 sarà pari a 350 euro, su tutte le pensioni da lavoro, ai superstiti, di invalidità, di inabilità e sociali il cui importo mensile non superi quello della pensione minima e che abbiano presentato un ISEE non superiore ai 15 mila euro.

Noi plaudiamo a iniziative di questo tipo e ci auguriamo che vengano emulate da altre Regioni e Province perché il potere d’acquisto dei pensionati deve essere tutelato dalle ‘Alpi alle Piramidi’. In Liguria poi, che è la Regione più anziana d’Italia, una iniziativa di questo tipo avrebbe sicuramente un impatto più che positivo.

Notizie buone e notizie cattive dicevo. Il 19 febbraio c’è stata una doccia fredda per moltissimi pensionati: la Corte Costituzionale, con sentenza, ha bocciato il ricorso contro il taglio della rivalutazione. Non si tratta di uno dei ricorsi promossi dalla Uilp, ma di un ricorso portato avanti da un Preside in pensione. La materia è però la stessa.

La Corte ha ritenuto legittimo il taglio dell’indicizzazione per gli assegni superiori a quattro volte il minimo Inps. Secondo la Corte, questa scelta non viola i principi di equità e proporzionalità, perché tutela le pensioni più basse e limita solo quelle più alte.
Si tratta per noi di una sentenza inaccettabile, considerando oltretutto che la Corte dal punto di vista tecnico non ha neppure preso in considerazione che una parte consistente delle pensioni è calcolata a contributivo e non può quindi essere rivalutata meno del 100%.

Tutelare gli anziani e le loro pensioni

Noi continuiamo a dire che le pensioni sono frutto di anni di lavoro e di contributi e che non è possibile che ogni volta che servono risorse si vadano a prendere dai pensionati. Non siamo un salvadanaio da rompere all’occorrenza!
I nostri ricorsi vanno comunque avanti e speriamo di avere risposta opposta.

Mi preme inoltre dire che anche per il 2025 la rivalutazione non è stata piena: è vero che è stato reintrodotto il metodo più favorevole (per fasce e non per importi complessivi), ma solo le pensioni fino a 4 volte il minimo sono state rivalutate al 100%. Le pensioni più alte sono rivalutate per fasce da 100%, 90%, 75%. Questo accade dopo un lunghissimo periodo di tagli.

In un nostro recente studio sul potere d’acquisto abbiamo infatti dimostrato che proprio a causa dei tagli che si sono susseguiti negli ultimi 10 anni, le pensionate e i pensionati hanno perso migliaia di euro. È ora di invertire questa impostazione.

C’è anche da dire che il 75% del prodotto delle aziende è rivolto al mercato interno. Se le persone non hanno potere d’acquisto, per chi produrranno le aziende? Noi chiediamo che il Governo riapra un tavolo di confronto serio sul potere d’acquisto delle pensioni.

Quelle italiane sono poi le più tassate d’Europa.
Noi chiediamo poche azioni concrete:

  • la piena rivalutazione di tutte le pensioni;
  • il taglio delle tasse anche per i pensionati;
  • l’ampliamento della platea dei beneficiari della quattordicesima
  • e l’incremento dell’importo per chi già la riceve.

Non ci limitiamo a questo: nei giorni scorsi abbiamo accolto con favore le parole della Ministra Calderone che a Bruxelles ha parlato di invecchiamento attivo, dicendo che bisogna “fare in modo che la scelta di prolungare la permanenza nel mondo del lavoro da parte dei lavoratori anziani sia una scelta libera e premiante per gli individui e per la collettività”.

Siamo d’accordo e da anni proponiamo l’istituzione di un servizio civile di anziani attivi che consenta alle persone anziane che possono e lo desiderano di svolgere attività a loro gradite, al servizio della società e delle imprese in modo da poter anche arrotondare le basse pensioni.

Il Governo però non ci convoca, né su questo tema né su altri, e anche quando sembra che ci ascolti, in realtà non ci sente.”

Leggi QUI l’edizione integrale di Liguria Silver.