Con una nota unitaria emanata nei giorni scorsi, Spi, Fnp, Uilp Veneto chiedono che le lavoratrici domestiche della Regione vengano regolarizzate: “Permesso di soggiorno per le extracomunitarie e contratti regolari per tutte: questa è la strada per lavoratrici tutelate, responsabilizzate e non più invisibili, che possono così garantire un’assistenza migliore” .
Secondo uno studio condotto nel 2018 dall’osservatorio Long Terme dell’Università Bocconi, in Veneto badanti e colf sono oltre 75mila, 30mila con contratto e 45mila in nero. Il 71% è straniero, con una parte irregolare perché proveniente da un Paese extra Ue e priva permesso di soggiorno.

“Ricordiamo a chi contesta la sanatoria che queste persone sono già qui, vicine ai nostri cari, pronte ad assisterli e ad accudirli», spiegano Spi, Fnp, Uilp locali. “Da tempo sollecitiamo le famiglie ad assumere le collaboratrici domestiche con un contratto in regola, ora ribadiamo la necessità di regolarizzare le migliaia di lavoratrici straniere nella nostra regione senza permesso di soggiorno. Ciò porterebbe anche più soldi nei bilanci pubblici dato che i contributi versati sarebbero rilevanti. Queste lavoratrici possono essere considerate a tutti gli effetti un anello della rete domiciliare», concludono i segretari dei sindacati dei pensionati. «È ora di intervenire e di riconoscere il loro ruolo così importante per i nostri anziani e, con la regolarizzazione delle straniere, scongiurare quella fuga verso casa che si è registrata a inizio epidemia”

 

 

 

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