“L’Umbria è una regione sempre più anziana, ma questo non deve necessariamente essere letto come un fatto negativo”. A dichiararlo Spi, Fnp, Uilp Umbria, tramite una nota unitaria emanata il 28 dicembre.

Per i Sindacati dei pensionati dell’Umbria “le persone anziane vanno considerate come una grande risorsa e sostenerne la salute e il benessere può essere un motore di sviluppo e un freno allo spopolamento che sta colpendo in maniera sempre più preoccupante la nostra regione”.

“Il primo pensiero -dichiarano- va alle vittime del coronavirus, oltre 600 in Umbria, nella quasi totalità persone anziane, un pezzo di una generazione fondamentale che lascia un vuoto enorme”. E proprio a difesa degli anziani si è diretta tutta l’azione del Sindacato pensionati nel corso del 2020: “Il nostro lavoro si è concentrato in particolare sul contrasto alla condizione di solitudine fortemente accentuata dalla pandemia (si pensi che una famiglia umbra su 5 è formata da anziani soli). E insieme alle nostre strutture di volontariato affiliate (Auser, Anteas e Ada) abbiamo attivato una serie di servizi (compagnia telefonica, consegna farmaci e spesa, etc) per cercare di alleviare il disagio”.

Accanto a questo si è sviluppato il confronto con Regione e Comuni, il cui bilancio è però negativo secondo i Sindacati: “Il confronto è stato saltuario e deludente, vista anche l’emergenza del covid-19, e sulla non autosufficienza abbiamo persino dovuto fare ricorso alla mobilitazione per ottenere il ripristino del fondo regionale che era stato tagliato. Per questo diciamo che il 2021 deve essere segnato da forte discontinuità. Le risorse ci sono, noi chiediamo, a nome delle decine di migliaia di persone anziane che rappresentiamo, di confrontarci su un nuovo modello di welfare che, con la crescita della speranza di vita, offra alle persone anziane risposte differenziate in relazione alla loro condizione di salute”.

“A fronte di un tasso di invecchiamento tra i più alti del Paese – continuano Spi, Fnp, Uilp- l’aspettativa di vita in buona salute per gli over 65 è molto bassa.” Per quanto riguarda poi le residenze protette, i Sindacati dei pensionati e delle pensionate chiedono di rivedere il sistema di accreditamento e controllo, per scongiurare l’ipotesi di nuove strutture con centinaia di ospiti. L’idea dei Sindacati è quella di “una sanità e di un welfare pubblico, fortemente legato al territorio e rafforzato, ora che le risorse ci sono, a partire dal personale”. “Su questo si concentrerà da subito la nostra azione nel 2021 – hanno concluso Spi, Fnp e Uilp – auspicando la costruzione di un verso tavolo sugli anziani e le anziane, una parte così consistente e importante della nostra regione che non può essere dimenticata”.