“La tutela della salute non può essere ridotta ad una trattativa tra Istituzioni, concepita nel chiuso di stanze lontane dalle persone e dai territorio. In politica pare che la matematica sìa una opinione” scrivono Spi, Fnp, Uilp Pordenone replicando “alla ridda di notizie che continuano a susseguirsi su decisioni prese nelle segrete stanze sui Servizi sul territorio, come la Rsa.”

“La rete dei servizi territoriali, tra cui la Rsa, deve essere il principale riferimento per il cittadino” precisano i sindacati dei pensionati. “In politica pare che la matematica sia un’opinione, tant’è che la perdita di 28 posti di Rsa è diventata un grande risultato con l’acquisizione di 10. Bisogna poi ricordare che la Sip, struttura destinata ad accogliere le persone anziane che non possono permanere in medicina e neppure tornare a casa, disponeva di 38 posti letto che furono progressivamente ridotti fino a 21, precarizzando sempre più il servizio con il taglio di medici ed infermieri. Se poi riflettiamo sulle qualità miracolose della struttura, come scrive l’assessore regionale Riccardo Riccardi, che attribuisce al luogo e non alla pratica sanitaria (l’isolamento e le relative prestazioni) i risultati avuti, varrebbe aumentare i posti di Rsa e non diminuirli. La tutela della salute- continuano Spi, Fnp, Uilp- non può essere ridotta ad una trattativa fra Istituzioni, concepita nel chiuso di stanze lontane dalle persone e dai territori. Rimane il quesito: perché negli atti di programmazione ospedaliera e territoriale pretesi e finanziati dallo Stato non si sia trovato posto per una ipotesi alternativa rispetto a quello di utilizzare la Rsa di Sacile”

“Come abbiamo già più volte scritto vanno potenziati i servizi distrettuali, di cui la Rsa fa parte, e non il contrario, in modo che quei servizi diventino strutturali oltre l’emergenza.” E guardando all’area territoriale della Provincia aggiungono: “La carenza dei medici di medicina generale è, purtroppo, lì a ricordarcelo. Una criticità annunciata che si sta affrontando con strumenti vecchi ed inadeguati. La stessa relazione annuale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia, nella relazione annuale finanziaria, conferma la centralità delle cure primarie e le carenze su questo versante. Alla luce di tutto questo ribadiamo che è indispensabile incrementare prestazioni e servizi nel territorio che rappresenta l’unico vero strumento di difesa per affrontare e contenere con celerità le emergenze sanitarie come quella che stiamo contrastando.”

Secondo i Sindacati dei pensionati è necessario invertire il trend che “definanzia la sanità di questa provincia, nonostante le cospicue risorse che sono già arrivate e quelle che arriveranno. Risorse che servono per realizzare investimenti sul personale e sulle tecnologie, perché abbiamo bisogno di servizi sociosanitari territoriali anche per i pazienti che non hanno il coronavirus, ma che hanno bisogno di continuità delle cure, che però non debbano aspettare mesi per avere una visita.”

L’8 ottobre, Spi, Fnp, Uilp Pordenone si sono recati a Sacile, nella piazza del Mercato, a distribuire volantini per la riapertura  del reparto Rsa nel polo sanitario a Sacile. Scarica QUI il volantino.