“L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha fatto emergere in modo molto evidente diverse fragilità delle strutture residenziali per anziani e del sistema socio-sanitario in generale. Il sistema sanitario regionale è fortemente strutturato e ha retto meglio l’onda d’urto; va detto che in questi ultimi mesi sono state investite ingenti risorse nazionali – 8,845 miliardi di euro – per una rapida e profonda riorganizzazione delle reti ospedaliere e delle reti territoriali, comprendente anche l’assunzione di numerosi professionisti impegnati nella gestione dei servizi.” Questo è quanto sostenuto da Spi, Fnp, Uilp Modena tramite una nota unitaria emanata nei giorni scorsi.

In Emilia Romagna nel 42% delle strutture sanitarie per anziani si sono verificati contagi o decessi da Covid-19, per i Sindacati dei pensionati è dunque “necessario indagare ed approfondire le cause, rivendicando, come richiede il nostro ruolo di rappresentanza, investimenti importanti da fare sui sistemi integrati di assistenza a lungo termine, incentrati sul benessere della persona anziana, sia a livello nazionale che a livello regionale.”

Per i Sindacati dei pensionati va inoltre rafforzato, attraverso una legge regionale, il controllo dei Comuni e delle Ausl sulle Cra sia private che pubbliche. È necessario pensare ad un sistema di controllo integrato tra i medici di medicina generale e l’assistenza sanitaria e domiciliare.

Infine -concludono nella nota i Sindacati- pensiamo vada combattuto quel  modo meccanicistico di vedere le cose quando riguardano gli anziani che attribuisce al solo dato anagrafico l’origine dei problemi e non alla comorbilità età associata: questo determina un approccio che tende a sottovalutare gli accadimenti quando riguarda gli anziani, attribuire un significato di minor rilievo, di scarsa importanza, di passare oltre, un disvalore. Questo minor rilievo, la disattenzione, la noncuranza hanno portato ad una svalutazione del problema degli anziani malati cronici, oggi per una ecatombe, ieri per le non rare violenze psicologiche e fisiche. E’ necessario uno sforzo culturale per vigilare e rimuovere questo atteggiamento