“La strage nelle residenze per anziani della provincia continua con un’escalation inaccettabile. I dati dei contagiati e dei decessi, nonostante le ripetute richieste delle organizzazioni sindacali dei pensionati, a oggi non sono mai stati forniti. Siamo tuttora costretti a tenere una contabilità della situazione degli ospiti contattando direttamente le residenze e le case di riposo e facendo riferimento alle notizie giornalistiche.” Così, Spi, Fnp, Uilp Macerata a seguito dei numerosi contagi verificatisi nelle strutture residenziali socio sanitarie per anziani della Provincia

“Tutto ciò –continuano i Sindacati- avviene con moltissimi operatori sociosanitari e infermieri infettati e altri ancora costretti in quarantena. Dopo giorni drammatici in cui non si riusciva a garantire nemmeno il minimo di assistenza e dopo gli appelli accorati dei sindaci, in alcune realtà sono arrivati alcuni medici e infermieri delle forze armate, ma nessuna riorganizzazione o riprogrammazione. “.

Spi, Fnp, Uilp esprimono “tutta la loro preoccupazione e indignazione per questa mancata azione di rafforzamento dell’assistenza territoriale e del mancato sostegno tempestivo, per fare fronte alle insostenibili condizioni in cui vengono a trovarsi gli ospiti e gli stessi operatori delle residenze per anziani. Non basta la presenza delle Usca e l’arrivo di pochi medici e infermieri militari, che null’altro possono, oltre al loro mirabile lavoro e impegno – aggiungono –. Come già fatto nella fase precedente della pandemia, chiederemo di nuovo incontri: con la direzione della Area Vasta 3, i direttori di distretto sanitario, quelli di ambito territoriale sociale e del dipartimento di prevenzione, con i sindaci, con il prefetto, per sollecitare e supportare azioni forti di intervento a carattere organizzativo, che riguardino le strutture, il personale e gli ospiti, e ancora, di nuovo, per conoscere i dati ufficiali della situazione, facendo in modo concretatamene di tutelare la salute degli anziani e del personale. Questa condizione ostinata di attesa a ogni dramma che si concretizza deve immediatamente smettere, è inammissibile che non evolva in azioni di tipo sanitario e assistenziale che fanno capo alla sanità, per prima, insieme alla politica, poi, con i suoi strumenti e le risorse a disposizione, che hanno il compito e la responsabilità, nonché il dovere, di mettere in sicurezza e in condizione di operare e osteggiare veramente il susseguirsi di queste sciagure”.

“Siamo vicini alle amministrazioni locali –scrivono ancora i Sindacati dei pensionati– che vedono esplodere queste situazioni nei propri Comuni e territori, dovendo spesso rimanere quasi inermi e privi di possibilità di intervento; non è facile alleviare il loro sconforto di fronte a tali scenari. Come Sindacato pensionati, non possiamo più tollerare che circa un terzo dei decessi di questa pandemia sia da attribuire agli anziani ospiti, nelle residenze”