Serve potenziare la medicina del territorio, quella di prossimità. Da quella può arrivare la svolta nel piano vaccinale e velocizzare i tempi per raggiungere quel 70% primo obiettivo per l’immunità di gregge. Pronti a spenderci per diffondere la cultura della vaccinazione.”
A dichiararlo, Spi, Fnp, Uilp Siracusa che venerdì 4 giugno hanno incontrato il presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa, e il presidente della sezione siracusana della Federazione italiana medici di medicina generale.
L’incontro è stato programmato e inserito nel calendario di confronti propedeutici ai lavori del Tavolo permanente della salute insediato all’ASP provinciale.
“La pandemia ha acuito i problemi legati all’assistenza medica di prossimità- hanno dichiarato Spi, Fnp, Uilp Siracusa – Ora è il momento di potenziare la medicina di base perché l’approccio, adesso, sarà inevitabilmente diverso. La gente ha bisogno di rassicurazione e questa può arrivare soltanto da chi li conosce bene ed è quasi di famiglia. Abbiamo confermato che, come Sindacato, siamo pronti a sostenere una battaglia a tutti i livelli.
Chiediamo le stesse cose e bisogna ridisegnare l’assistenza medica familiare. I medici di base sono sempre stati la prima linea e il terminale di richieste e urgenze dei cittadini. Alcune iniziative a livello nazionale non sono sicuramente la soluzione.
Piuttosto che pensare alle case della salute, che pur strutturate non garantiscono rapporto personale costante tra medico e assistito, si lavori per dare maggiori possibilità di intervento e giusta dignità ai medici di base.
Molti di loro stanno operando nei vari hub allestiti. Si pensi anche a dotare i loro ambulatori di un numero di dosi adeguato al fabbisogno. Forse grazie al loro rapporto diretto con i pazienti, la ritrosia di alcuni di questi potrebbe essere vinta convincendoli a vaccinarsi. Sicuramente potremmo accelerare la campagna in corso e rispettare i tempi – se non anticipare – per toccare il 70 per cento della popolazione vaccinata, primo obiettivo per l’immunità di gregge. Noi abbiamo confermato la disponibilità a sostenere pubblicamente la campagna vaccinale con volantinaggi e altre manifestazioni. Bisogna lavorare in quei comuni dove si registra ancora diffidenza verso il vaccino.”