Il confronto tra Regione Lombardia, enti gestori e Spi, Fnp, Uilp Lombardia ha imboccato la strada giusta: al tavolo convocato martedì 11 maggio si è discusso degli elementi di novità contenuti nel documento tecnico allegato all’Ordinanza del Ministero della Salute che stabilisce le modalità di accesso dei visitatori e di uscita degli ospiti dalle RSA, ma anche di alcune criticità legate principalmente all’adeguamento dei documenti organizzativi delle singole strutture residenziali, delle specificità di alcuni tipi di strutture, così come del Patto di condivisione dei rischi che i visitatori dovranno sottoscrivere.

Da parte di Spi, Fnp, Uilp Lombardia sono state avanzate tre richieste: uniformità di comportamenti e di indicazioni tra le ATS, un modello standard per il Patto di condivisione dei rischi che escluda responsabilità dirette per le famiglie e il tampone gratuito e facilmente accessibile per i parenti che chiederanno di visitare gli ospiti.

“Ci auguriamo che finalmente, dopo oltre un anno di sofferenze, gli anziani possano ritornare ad incontrare i loro cari, ma perchè le riaperture non rimangano solo scritte sulla carta, serve un intervento di Regione Lombardia che elimini ogni possibile impedimento sia di natura burocratica che economica- dichiarano i Sindacati dei pensionati- Il sindacato può dirsi soddisfatto per ora dei risultati che sembra siano scaturiti dal confronto leale con la Regione e con gli Enti, frutto anche della mobilitazione e della nostra raccolta firme per una riorganizzazione complessiva delle RSA: vedremo come gli impegni verranno declinati nella prossima DGR e continueremo a tenere alta l’attenzione su tutte le questioni aperte, affinchè non si ripetano gli errori del passato”.

“Dopo la pandemia alcune criticità di sistema delle rsa vanno affrontate. Ben vengano questi momenti di confronto con tutti i soggetti interessati coadiuvati da Regione Lombardia. Per approfondire il tema della professionalità degli operatori e della sanitarizzazione che negli ultimi anni le RSA hanno dovuto subire, con casi sempre più gravi e complessi da un punto di vista strettamente sanitario. Questi temi, come il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, vanno affrontati senza pregiudizi, con la responsabilità e consapevolezza che il sistema della non autosufficienza va migliorato”.