«Le Ipab devono restare pubbliche, la Regione approvi la legge di riforma e non privilegi le strutture private». È questo il messaggio lanciato da UIL Veneto, UIL Pensionati Veneto e UIL FPL Veneto durante il presidio organizzato mercoledì 28 novembre a Piazzale Roma, a Venezia.
In Veneto ci sono 208 strutture, 111 delle quali pubbliche. Gli utenti sono circa 30mila.
«La Regione – spiega il segretario generale della UIL Veneto Gerardo Colamarco – eroga la quota sanitaria giornaliera a circa 25mila persone. Vuol dire che migliaia di famiglie devono sobbarcarsi l’intera retta. Inoltre, le strutture private godono di una tassazione privilegiata (sull’Irap) che penalizza il pubblico. Infine, chiediamo alla Regione di garantire risorse per la formazione dei lavoratori, che devono essere in grado di fornire un servizio professionalmente adeguato agli utenti».
«Siamo venuti qui questa mattina – afferma il segretario regionale della UIL Pensionati Veneto Emanuele Ronzoni – per denunciare l’esistenza di un problema sul quale vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione. Un problema che riguarda le persone anziane, che sono la maggioranza oggi e che in futuro saranno sempre di più. Persone che hanno lavorato una vita, che hanno contribuito alla realizzazione di un Paese democratico come il nostro. Persone i cui diritti non devono passare in secondo piano: perché non venga calpestata la loro dignità, chiediamo che i costi per la loro assistenza non ricadano più sulle loro famiglie».
Il Servizio di Telepadova
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