“L’ordinanza del Ministero della Salute, che riapre alle visite dei familiari agli ospiti delle case di riposo, sancisce un diritto per il quale ci siamo battuti per settimane. E anche se qui in Veneto, che coordinava il lavoro della Conferenza delle Regioni, non si è voluto – nonostante le numerose sollecitazioni – dialogare con noi Sindacati dei pensionati per tracciare le linee guida, perlomeno a livello nazionale le nostre istanze sono state recepite. Ora la palla ripassa alla Regione, e poi alle Ulss e alle case di riposo stesse.” A dichiararlo, tramite una nota unitaria emanata oggi, 10 maggio, Spi, Fnp, Uilp Veneto, che aggiungono: “La discrezionalità in capo alle direzioni sanitarie delle singole strutture ci fa però dire che, con oltre l’88% degli ospiti delle Rsa che hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino, non si devono trovare scuse per fare marcia indietro. Scuse che, in caso, probabilmente servirebbero solo a coprire problemi organizzativi. L’ordinanza è chiara nel dare tutte le indicazioni per assicurare le visite, che vengono sospese in pratica solo in caso di focolaio non gestibile o di zona rossa. Le nostre sedi territoriali si stanno attivando per controllare che la riapertura nelle oltre 300 case di riposo venete sia effettiva”.