Lo scorso 6 novembre si è tenuto un incontro da remoto tra Spi, Fnp, Uilp locali, i vertici della ASP di Ragusa, il Direttore Generale dell’ASP 7 di Ragusa, e il Direttore Sanitario. Tema centrale della discussione il valore della vita e soprattutto il patrimonio dell’essere anziano in questo momento di grande emergenza legata alla pandemia dai numeri sempre più crescenti.

Altro tema affrontato nel corso dell’incontro la problematica posta alla Direzione Generale ASP ovvero quella legata alle case di riposo: sono 114 in provincia di Ragusa, gestite da privati e autorizzate dai comuni controllate solo dall’ASP per quanto riguarda i requisiti igienico sanitari, ma per tutto il resto lasciati al ‘buon senso’ dei proprietari. Per tale situazione, i Sindacati dei pensionati denunciano con forza che la tanto attesa integrazione del Socio Sanitario in provincia di Ragusa come in tutta la Sicilia non è ancora stata realizzata.

E’ stata unanime e sottolineata nel corso dell’incontro la volontà di vedere realizzata nel territorio L’Azienda Socio Sanitaria Provinciale, per determinare una maggiore chiarezza negli interventi sul territorio.

Un altro punto significativo affrontato è stato il rapporto fra medico di famiglia e utente in questo periodo di pandemia. “Abbiamo registrato- dichiarano Spi, Fnp, Uilp- la non sufficiente attenzione registrata, in alcuni casi, dei medici di base nella gestione della pandemia, e abbiamo chiesto all’ASP di fare un accordo speciale con i medici di base che pur lavorando in rapporto di convenzione con l’ASP, visto il periodo di grande emergenza, potrebbero e dovrebbero essere più disponibili e soprattutto più reperibili. In un periodo come questo che stiamo attraversando non si possono curare i pazienti solo col telefono o con le ricette spedite via mail. Il medico di base, col suo operato può evitare l’intasamento dei pronto soccorso sono la sicurezza per tanti anziani rinchiusi in casa perché categorie a rischio affinché possano essere curati e assistiti per tutte quelle patologie legate all’età.

Ci consideriamo soddisfatti per le informazioni e il dialogo chiesto e ottenuto con i vertici dell’ASP ma siamo fortemente preoccupati per il dilagare della pandemia nel nostro territorio. Auspichiamo di rincontrare i vertici dell’ASP in un periodo più tranquillo in cui mettere a fuoco e cercare di risolvere tutte le problematiche che riguardano gli anziani, dalle liste di attesa e dal rapporto con i medici di base alle case di riposo, affinché nel nostro territorio si realizzi un welfare efficiente e che dia risposta ai bisogni della popolazione anziana e non.”