Lunedì 01 marzo si è tenuto, in video conferenza, un primo incontro tra Cgil, Cisl, Uil; Spi, Fnp, Uilp; Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl Puglia e l’Assessora regionale al Welfare.

Durante l’incontro, richiesto alla neo Assessora al Welfare per programmare un percorso comune di confronto, i Sindacati hanno evidenziato l’esigenza di discutere dei problemi specifici che riguardano le condizioni dei pensionati e delle persone anziane pugliesi. È necessario, secondo le Organizzazioni sindacali, un tavolo permanente di contrattazione sui temi della residenzialità, sull’efficienza dei servizi ADI/SAD in favore delle persone anziane e non autosufficienti e sull’invecchiamento attivo. Nè è più procrastinabile la realizzazione di una reale integrazione socio-sanitaria, unica via per dare risposte adeguate ai bisogni dei cittadini fragili come anziani e non autosufficienti. Integrazione da tempo promessa ma sempre elusa dal Presidente per proprie esigenze di equilibri politici.

Nel presentarsi, l’Assessora ha manifestato la sua totale e piena disponibilità al dialogo e al confronto con le Organizzazioni sindacali, fondamentali per la programmazione e la redazione del nuovo piano regionale delle politiche sociali, e per rispondere ai bisogni della cittadinanza tutta, ed in particolare delle persone più fragili.

Nell’accogliere positivamente la manifestata disponibilità ad un lavoro unitario da parte della Assessora al Welfare, i Sindacati continueranno a vigilare onde mettere in atto tutte le iniziative sindacali necessarie per ottenere adeguate risposte ai bisogni delle persone anziane e dei cittadini tutti.

Il prossimo 17 marzo si terrà il primo tavolo di confronto sulla Legge Regionale sull’invecchiamento attivo e la buona salute, al quale Spi, Fnp, Uilp Puglia hanno chiesto alla Assessora, vista la trasversalità dei temi dell’articolato di legge, che vengano di volta in volta coinvolti gli Assessorati di competenza. È stato inoltre ricordato come questa legge di iniziativa popolare abbia trovato, in pochi mesi, il consenso di oltre 30.000 cittadini pugliesi che ne aspettano, ormai da più di due anni, la concreta attuazione.