Pnrr: inadempienza sul rispetto dello standard di 100 mila abitanti per ogni Distretto e riguardo al bacino medio di utenza per le Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità. Se già la precedente analisi del maggio scorso a cura dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, sullo stato di attuazione della “Missione 6 Salute” del PNRR – che rilevava per la nostra Regione un utilizzo delle risorse disponibili di appena il 7,7% – dalla relazione dell’AGENAS arriva ora la conferma di una situazione che non può certo essere considerata incoraggiante per le Marche.
Per la nostra regione l’AGENAS evidenzia in particolare l’inadempienza delle Marche rispetto allo standard di 100 mila abitanti per ogni Distretto, evidenziandone la carenza di almeno uno. Tale problematica poteva e doveva essere superata come richiesto da tempo da UIL e UIL Pensionati e come previsto dalle fonti nazionali, con la rivisitazione dei confini Distretti/ATS verso la loro coincidenza che la Regione non ha mai voluto attuare. Inoltre una nota negativa riguarda le Case di Comunità da attivare entro il 2026, per le quali si rileva un eccessivo bacino medio di utenza di oltre 51.000 abitanti cadauno, il più elevato di tutte le regioni, e contro una media nazionale di 41.650 abitanti.
Le Case di Comunità non erogano i servizi previsti
Al 30 giugno, delle 29 previste, soltanto 20 Case di Comunità potevano garantire l’erogazione di “almeno 1 dei servizi obbligatori previsti”. Delle 20 prese in esame inoltre, soltanto 9 possono garantire la presenza medica dichiarata attiva secondo lo standard previsto, e soltanto 10 quella infermieristica. Una soltanto garantisce, alla stessa data, l’erogazione di tutti i servizi obbligatori previsti compresa la presenza medica ed infermieristica, mentre 4, pur garantendo tutti gli altri servizi obbligatori, sono prive della presenza medica ed infermieristica.
Purtroppo dal rapporto AGENAS non si rileva quali sono le 20 Case di Comunità oggetto del monitoraggio perché erogatrici di almeno 1 dei servizi “obbligatori”, rispetto alle 29 totali individuate dalla zonizzazione regionale, nonostante da tempo si chieda alla Regione una mappatura complessiva di tutte le strutture territoriali che erogano servizi e, per ognuna di esse, l’elenco complessivo delle prestazioni offerte siano esse obbligatorie che raccomandate (medicina dello sport, servizi per la salute mentale….) o facoltative (attività consultoriali, di salute pubblica comprese le vaccinazioni, screening, ecc).
PNRR: serve anche monitorare quantità e qualità
Per quanto riguarda le COT (Centrali Operative Territoriali) che svolgono una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra i servizi e i professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali, le Marche vedono invece le 15 strutture previste pienamente funzionanti e certificate. A riguardo sarebbe opportuno monitorare e condividere qualità e quantità dell’attività svolta, non essendo direttamente rivolta all’utenza e quindi difficilmente rilevabile.
Riguardo agli Ospedali di Comunità che svolgono funzioni intermedie tra domicilio e il ricovero ospedaliero, l’AGENAS rileva come nella nostra regione i 9 Ospedali di Comunità, da attivare sempre entro il 2026, vedano un bacino di utenza di 164.584 utenti cadauno, contro lo standard previsto di 1 ogni 100.000 abitanti. Anche in questo caso, come già rilevato per le Case di Comunità, il bacino di utenza è il più elevato di tutte le altre regioni d’Italia e rappresenta chiaramente un pregiudizio rispetto alla necessaria capillarità territoriale del servizio. Inoltre alla data del 30 giugno 2025 non risulterebbe dichiarato attivo nessun Ospedale di Comunità.
Positiva invece risulterebbe essere la erogazione dei servizi attivi nell’Assistenza Domiciliare Integrata la cui copertura risulta al 100% per quanto riguarda l’assistenza infermieristica, l’assistenza medica dei MMG, dei PLS e specialistica, con ancora alcune carenze sulla assistenza riabilitativa (92%), sui servizi socioassistenziali (85%) e sulla fornitura di farmaci e dispositivi (77%). Al 92% la copertura del servizio erogato dalle Unità di Cure Palliative Domiciliari di cui 12 pubbliche e 4 garantite da privati non accreditati.
La Uilp Marche preoccupata per le tempistiche
Per la UIL Pensionati Marche preoccupa la prospettiva temporale sempre più breve per riuscire a “mettere a terra” tutte le risorse messe a disposizione dal PNRR. Una preoccupazione dovuta oltretutto alla impossibilità di reperire notizie rispetto all’evolversi della situazione attuale, considerato che da troppo tempo è venuto a mancare quel necessario rapporto di interlocuzione con l’assessore regionale competente, che poteva consentire a tutti i portatori di interessi comuni di accedere alle dovute informazioni nell’ambito di una materia che da sempre risulta essere la più importante per tutta la popolazione marchigiana.
Con il nuovo governo regionale sarà indispensabile, per la UIL Pensionati Marche, congiuntamente alla UIL Marche, riprendere un dialogo chiaro, trasparente e proficuo che consenta a tutti di seguire direttamente l’evolversi della organizzazione del Servizio Sanitario Regionale, anziché attendere come ormai abituati a fare, le rilevazioni di AGENAS o degli Uffici Parlamentari.