Pensioni, Uilp Emilia Romagna: “Legge di bilancio nuova, meccanismo per far quadrare i conti vecchio, ovvero frugare nelle tasche dei pensionati, già alle prese con un’inflazione galoppante che mette a rischio la loro dignità”. Rosanna Benazzi, segretaria generale della Uil Pensionati dell’Emilia Romagna, sintetizza così le proprie preoccupazioni per le misure sul tema che potrebbero essere contenute nella prossima manovra finanziaria del Governo.

“In Emilia-Romagna -sottolinea Benazzi- il problema è ancora più grave per le donne, visto che in regione, a fronte di un pensionato che riceve 1.725 euro lordi, abbiamo una pensionata che ne incassa 976, una disparità indegna e incivile”.

La Uil Pensionati, ricorda Benazzi “ha avviato alcune cause pilota, a cui ha aderito anche un pensionato emiliano-romagnolo, contro il taglio della rivalutazione delle pensioni di importo superiore a quattro volte il trattamento minimo”. Finora “abbiamo depositato una diffida all’Inps e adesso procederemo alla seconda fase, con l’invio delle cause ai diversi Fori e con l’obiettivo di arrivare alla Corte costituzionale”. Oltre a questo, prosegue la sindacalista, “il nostro impegno è rivolto anche alle pensioni di importo più basso, per le quali, ad esempio, chiediamo l’ampliamento della quattordicesima e l’incremento delle somme per chi già la riceve e la riduzione delle tasse”

Pensioni: un nuovo taglio avrebbe effetti devastanti

Non manca poi una stoccata al ministero dell’Economia, che “chiede all’Inps di simulare l’impatto di nuovi tagli sugli assegni pensionistici”. Per Benazzi, infatti, “non c’è bisogno di nessuna simulazione: gli effetti di un nuovo taglio sulla rivalutazione sarebbero devastanti. Si tratta di affamare la classe media, in particolare quattro milioni di pensionati già messi in ginocchio dal mancato adeguamento dell’anno scorso. L’ipotesi di un ulteriore taglio per noi non è nemmeno da considerare, e se si realizzasse di certo non staremo fermi”, così come “non rimarremo con le mani in mano se nella Legge di bilancio non ci fossero finanziamenti adeguati per la non autosufficienza e per potenziare la sanità pubblica, ormai in ginocchio”.